Niente cibo per i figli dei genitori che non pagano il servizio mensa nelle scuole. Un nuovo “caso Adro” è stato segnalato a Gerenzano, in provincia di Varese.
Il provvedimento è stato preso dall’amministrazione comunale, che all’inizio dell’anno scolastico ha avvisato le famiglie attraverso una circolare distribuita nelle aule dell’istituto comprensivo. Una circolare recitava che ”l’utente che accumulerà un debito di 40 euro non potrà più utilizzare il servizio di ristorazione e, conseguentemente, il genitore dovrà ritirare dall’istituto scolastico il proprio figlio durante il tempo mensa”.
Anche a Gerenzano, a maggio, il comune aveva simbolicamente distribuito per un giorno a due bambini, figli di genitori insolventi, panini imbottiti invece del regolare pasto. I 163 genitori in ritardo con i pagamenti avranno tempo fino al 30 settembre per saldare i debiti. Poi il Comune, governato da un giunta leghista, ricorrerà alle vie legali e a provvedimenti come quello di interdire ai bambini il servizio mensa.
”I debiti dei genitori hanno toccato quota 12 mila euro – ha spiegato l’assessore all’Istruzione, Elena Galbiati – una situazione insostenibile, anche perché le famiglie a basso reddito vengono già aiutate dai servizi sociali. Vogliamo lanciare un segnale forte, chi non salda i debiti può portare suo figlio a mangiare a casa”.