Giovedì 13 gennaio, a due anni di distanza esatti dal decollo della nuova Alitalia, sarà ufficializzata la fine della vecchia compagnia di bandiera. Presso il ministero dello Sviluppo economico, è infatti in programma un incontro tra il ministro Paolo Romani e il commissario straordinario Augusto Fantozzi per ufficializzare la conclusione della prima parte, la piu’ consistente e delicata, dell’amministrazione straordinaria.
Priorità del commissario era infatti quella di cedere tutte le attività che avevano dentro dipendenti e questa prima parte è stata ora conclusa (l’ultimo atto è stato la cessione di Ams). Ora si tratta di vendere soltanto gli immobili (anche all’estero e compresi i terreni).
Il commissario straordinario, come richiesto dalla legge, illustrerà al ministro quello che è stato fatto in questi due anni, oltre a fare il punto su quanto è stato incassato e quanto ancora c’è da incassare per stabilire una stima del piano di ripartizione verso i creditori.
Era il 13 gennaio 2009 quando decollava, tra proteste e speranze, la nuova Alitalia privatizzata a marchio Cai (Compagnia Aerea Italiana), la cordata tricolore di imprenditori tanto voluta dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi che chiedeva che Alitalia restasse italiana.
La newco ha visto la luce il 26 agosto 2008, con i primi 16 soci, Rocco Sabelli in veste di amministratore delegato e Roberto Colaninno di presidente. Due giorni dopo, il 28 agosto, il cdm vara la modifica della legge Marzano e il commissariamento della vecchia Alitalia: come commissario della bad company viene nominato Augusto Fantozzi.
Il 1 settembre Fantozzi riceve l’offerta di Cai, ma per arrivare alla definitiva cessione servono tre mesi, segnati da ultimatum, avance da parte di Air France, difficili confronti con i sindacati: è il 12 dicembre 2008 quando Alitalia viene ceduta a Cai, con la firma dell’atto di compravendita di asset di volo della ex compagnia di bandiera. Non manca tuttavia qualche colpo di scena dell’ultimo minuto con l’uscita di Bossi in difesa di Malpensa e dell’opzione Lufthansa e l’apertura di Berlusconi all’eventuale offerta dei tedeschi. Alla fine pero’ il 9 gennaio il cda di Air France approva l’offerta per l’acquisto del 25% di Alitalia e il 12 gennaio il cda di Alitalia da’ il proprio ok all’ingresso di Air France.