ROMA – “L’elezione di papa Francesco non è valida”: è la tesi di Antonio Socci, scrittore e giornalista cattolico un tempo legato a Comunione e Liberazione. Socci ha parlato dei dubbi sulla correttezza dell’elezione di Jorge Mario Bergoglio nel suo ultimo libro, “Non è Francesco”, uscito nell’ottobre del 2014, e anche in un’intervista rilasciata alle Iene, il programma di Mediaset.
Socci riprende la tesi della giornalista argentina Elisabetta Piqué, che nel suo libro “Francesco. Vita e rivoluzione” aveva riportato un dettaglio dell’ultimo conclave.
“Dopo la votazione e prima della lettura dei foglietti, il cardinale scrutatore, che per prima cosa mescola i foglietti deposti nell’urna, si accorge che ce n’è uno in più: sono 116 e non 115 come dovrebbero essere. Sembra che, per errore, un porporato abbia deposto due foglietti nell’urna: uno con il nome del suo prescelto e uno in bianco, che era rimasto attaccato al primo. Cose che succedono. Niente da fare, questa votazione viene subito annullata, i foglietti verranno bruciati più tardi senza essere stati visti, e si procede a una sesta votazione”.
Secondo Socci questo non è un particolare di poco conto. Scrive il giornalista toscano nel suo libro:
“Stando ai fatti riferiti dalla Piqué – e così autorevolmente confermati – l’elezione di Bergoglio è nulla. Infatti l’articolo 69 della Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis che regola il Conclave recita testualmente: «Qualora nello spoglio dei voti gli Scrutatori trovassero due schede piegate in modo da sembrare compilate da un solo elettore, se esse portano lo stesso nome vanno conteggiate per un solo voto, se invece portano due nomi diversi, nessuno dei due voti sarà valido; tuttavia, in nessuno dei due casi viene annullata la votazione».
Insomma, secondo Socci il vero Papa è quello che era stato eletto alla quinta votazione, quella annullata, e non alla sesta, che ha eletto Bergoglio.