AREZZO – Il figlio di sei anni non voleva leggere e così è partito uno schiaffo del padre: un gesto che è costato all’uomo una condanna a un mese, pena sospesa, per abuso dei mezzi di correzione.
Ad accorgersi dell’accaduto, qualche anno fa, è stata la moglie – oggi diventata ex – per la quale il tribunale di Arezzo ha previsto anche un risarcimento.
Come riporta Repubblica:
Il nostro Paese è tra i pochi in Europa che non ha un divieto legislativo di punizioni corporali. Cioè l’uso di mezzi di correzione, ad esempio la sculacciata, non è reato. Si entra nel penale quando si abusa e quindi si esercita una violenza. Nel caso toscano, inoltre, il bambino ha riportato dei danni e quindi è scattata anche l’aggravante delle lesioni.
Proprio pochi giorni fa in Francia, a Limoges, il tribunale ha condannato un altro padre reo confesso di aver dato una sculacciata al figlio di nove anni che si rifiutava di salutarlo. Il genitore ha difeso i suoi metodi educativi. Ma non ha convinto i giudici. Infatti è stato condannato a 500 euro per “violenze su minori e umiliazioni “.
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