PESCARA – E’ stato arrestato dopo giorni di inseguimenti a Rosciano (Pescara) Roberto Di Santo, l’incendiario ricercato per gli attentati nel pescarese e al Tribunale di Chieti. L’uomo si nascondeva in un casolare nascosto col suo camper.
Roberto Di Santo, 58enne originario di Roccamontepiano (Chieti), è balzato alla cronache per i tre attentati tra l’8 e l’16 di gennaio. Il primo era una trappola esplosiva predisposta, ma non scattata, in un villetta trifamiliare di Cepagatti (Pescara), il secondo con una auto mandata a fuoco davanti al tribunale di Chieti. Due giorni fa poi Di Santo, latitante da dieci giorni, era riapparso improvvisamente dopo aver lasciato un dvd con sue dichiarazioni ad una emittente locale. Subito dopo aveva dato alle fiamme un casolare abbandonato in zona Chieti Scalo.
Non aveva solo l’intenzione di andare a Roma, ma anche di compiere altri gesti contro carceri e trasporti pubblici. Dopo le prime parole di Roberto Di Santo, che ai Carabinieri avrebbe chiesto ”altri due giorni” per andare nella Capitale, emergono le prime informazioni sul contenuto dei dvd consegnati due giorni fa all’emittente televisiva Rete8 e subito sequestrati dagli investigatori. A darne notizia sono gli stessi giornalisti di Rete 8 nel corso di un’edizione straordinaria del tg.
In uno dei quattro video, Di Santo avrebbe espresso l’intenzione di commettere gesti eclatanti contro le carceri, probabilmente di Pescara o Chieti, ma in un messaggio successivo il ‘bombarolo’ riferirebbe di essersi reso conto, dopo alcuni sopralluoghi, che sarebbe stato impossibile a causa dei tanti e continui controlli. Altri gesti eclatanti, stavolta non di tipo incendiario, stando al contenuto – spesso difficile da interpretare – dei videomessaggi, Di Santo avrebbe voluto commetterli contro i treni, magari bloccando la circolazione.