ROMA – Oltre il 90% dei lavori e dei servizi è stato assegnato da Atac, società di trasporti di Roma, negli ultimi 5 anni con procedura negoziata, spesso senza pubblicazione del bando, e quindi utilizzando come regola una modalità che invece dovrebbe essere un’eccezione: è l’anomalia riscontrata dall’Autorità Anticorruzione in una verifica trasmessa giovedì 15 ottobre al Comune. Atac, però, in un comunicato si difende e parla di bandi telematici.
La verifica predisposta dall’Autorità Anticorruzione è scattata a seguito di una richiesta che l’assessore ai Trasporti di Roma Stefano Esposito ha inviato a Raffaele Cantone il 7 ottobre scorso, segnalando il riscontro di una gestione opaca degli appalti all’interno di Atac, avvalorata anche da continue segnalazioni a lui pervenute. L’Autorità ha quindi avviato controlli e ora ha trasmesso gli esiti allo stesso Esposito, al presidente dell’Atac Roberto Grappelli, al sindaco, al vice sindaco, all’assessore alla Legalità. La verifica si incentra sulle modalità adottate da Atac nell’espletamento degli appalti per lavori, servizi e forniture nell’ultimo quinquennio e mette in evidenza una “criticità” nell’applicazione del codice appalti, per l’uso eccessivo di procedura negoziata.
Il quadro che ne esce porta a dire che la maggior parte delle procedure, e in alcuni casi la quasi totalità, è stata affidata senza gara. E scorrendo le tabelle emergono procedure affidate in procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando per importi elevati: oltre i 100 milioni di euro sia nel 2011 che nel 2012, oltre i 70 milioni di euro nel 2013, oltre 40 milioni sia nel 2013 sia nel 2014 e oltre i 60 milioni di euro nel 2015. Nel 2011 è stato affidato in procedura negoziata il 99,94% del numero di appalti di forniture (99,6% in termini di importo), il 92,98% degli appalti per lavori (41,55% in termini di importo) e il 98,84% degli appalti per servizi (69,76% in termini di importo).
Nel 2012 questi valori sono stati rispettivamente del 99,35% (43,9% in termini di importo), del 68,63% (45,05% sull’importo) e dell’87,37% (66,86% sull’importo). Nel 2013 le percentuali sono state del 97,71% (86,46% sull’importo), del 72,22% (84,57% sull’importo) e del 63,52% (61,05% sull’importo) Nel 2014 si sono avuti valori dell’87,58% (9,22% sull’importo), dell’86,36% (49,82% sull’importo) e del 65% (50,65% sull’importo). Infine nel 2015 i dati sulle procedure negoziate indicano una percentuale dell’84,27% sul numero di appalti di forniture (3,26% sull’importo), dell’82,35% sul numero di appalti per lavori (31,24% sull’importo) e del 76,79% sul numero degli appalti per servizi (32,91% sull’importo).
La nota di Atac. “Atac informa di aver ricevuto in data odierna dalla Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) la richiesta di trasmettere una relazione dettagliata sulle procedure di acquisto poste in essere nel periodo 2011-2015, da inviare entro 30 giorni”. E’ quanto si legge in un comunicato dell’azienda municipalizzata romana dei trasporti. “In particolare, nella lettera pervenuta dall’Anac, che non contiene rilievi su specifici procedimenti di gara – prosegue la nota -, si chiede un focus sulle ragioni del ricorso alle procedure negoziate senza pubblicazione di bando, avuto riguardo a quanto previsto dal Codice dei Contratti Pubblici”. “Atac segnala che le procedure negoziate senza pubblicazione di bando sono previste dal Codice dei Contratti Pubblici e vengono di norma effettuate per importi al di sotto della soglia di rilievo comunitario – ancora nella nota -, attraverso l’utilizzo dell’Albo Fornitori aziendale, periodicamente pubblicato con avviso nazionale, che presenta 1800 categorie merceologiche con 2930 operatori iscritti”. “Contrariamente a quanto riportato dagli organi di stampa, oltre il 90% del valore degli acquisti aziendali viene svolto tramite gare di appalto telematiche, come del resto rilevato dalla stessa Autorità nella Nota oggi pervenuta. Atac, come di consueto, fornirà all’Autorità tutte le informazioni richieste nei tempi stabiliti, certa di poter rappresentare la coerenza dei comportamenti aziendali alle vigenti disposizioni di legge”