BARI – Marsiglio Magrone è stato arrestato per colpa di 3 bottiglie di birra. Tre bottiglie di birra vuote trovate sul tavolo della cucina dell’appartamento in cui vive da sola una donna: è stato questo particolare che ha indotto gli agenti a perquisire l’abitazione e a scovare in un nascondiglio Marsiglio Magrone, pregiudicato di 34 anni, arrestato per evasione dagli arresti domiciliari, possesso d’arma da fuoco e ricettazione.
L’arresto è stato compiuto poche ore dopo l’omicidio del 35enne Donato Sifanno, assassinato sabato sera con una sventagliata di kalashnikov al rione san Paolo di Bari. Magrone, finito nella lista delle persone da controllare dopo l’omicidio, non è stato trovato in casa a Bitetto (Bari), dove era ai domiciliari.
Gli agenti hanno intuito che potesse essere a casa della sua compagna, in via Don Gnocchi, al quartiere san Paolo. Quando hanno citofonato a casa della donna, all’incirca alle 4 del mattino, la giovane ha dichiarato di essere sola, ma ispezionando l’appartamento gli agenti hanno trovato tre bottiglie di birra sul tavolo della cucina che non potevano essere state bevute, in contemporanea, dalla donna.
Così hanno proceduto a una perquisizione minuziosa che li ha condotti al nascondiglio di Magrone, ricavato nel sottostante garage in cui si poteva accedere solo da una botola nascosta da un mobile. Da qui, una scala portava nella parte sottostante: un garage a piano strada provvisto anche di un particolare occhio magico per monitorare la situazione all’esterno. Magrone è stato trovato sotto il letto. Nel nascondiglio è stata anche trovata una pistola Smith & Wesson, un giubbino antiproiettile, una motocicletta e un jammer, un inibitore di frequenze.
Magrone è stato sottoposto a stub, ma la sua posizione non è, al momento, messa in stretta relazione con l’omicidio Sifanno. Identificata e denunciata la terza persona che era in casa della compagna di Magrone: si tratta dell’esponente di un noto clan barese.