Avrebbe prelevato soldi dal conto bancario dell’uomo che gli era stato affidato sotto tutela anche per regalarli a una donna che l’avrebbe stregato. Il protagonista di questa storia è un prete bellunese che si ritrova ora indagato dalla Procura per appropriazione indebita a danno dell’uomo che aveva accolto come aiutante in canonica.
All’accusa, già di per sé pesante, si aggiungerebbe anche l’aggravante, per il religioso, di avere approfittato della sua posizione di responsabilità nei confronti del disabile. La vicenda è coperta dal massimo riserbo da parte degli inquirenti, ma in paese, una piccola frazione di un comune montano, tutti parlano da mesi della storia che ha sconvolto l’intera comunità, per quanto piccola.
Una storia che ha dei risvolti tristemente delicati per quanto riguarda il lato umano dei suoi protagonisti. Basti pensare che il parroco, allontanato dalla sua parrocchia ormai da diversi mesi, si troverebbe ora ricoverato in una clinica psichiatrica, mentre l’uomo sotto tutela è anch’esso ospite di un’altra struttura di accoglienza alle cui spese contribuirebbe anche il Comune di residenza.
La vicenda del parroco, la sua frequentazione con la donna, le sue responsabilità nei confronti del disabile, da tempo facevano sussurrare i fedeli del paesino diventato teatro di questa storia da feuilletton. Il facile accesso ai beni dell’uomo, che oltre ad essere disabile era rimasto orfano e quindi senza nessuno che si potesse occupare concretamente di lui e di cui il parroco era stato incaricato di curare gli interessi, aveva ben presto insospettito più di qualcuno.
Al religioso era in pratica stata affidata una sorta di supervisione sui movimenti cui era sottoposto il gruzzoletto depositato in banca. Insieme alle voci sono cresciuti i sospetti tanto che alla fine in Questura era arrivata una denuncia abbastanza esplicita riguardo possibili ammanchi dal conto del disabile, con cui si chiedeva di fare luce sugli esiti di questo triplice incrocio: il malato, il parroco e la bella.
Le indagini bancarie hanno ben presto delineato in effetti una situazione molto grave. Dal conto del disabile sarebbero state infatti prelevate, in più volte, diverse cifre per un totale di circa 100mila euro. Con l’autorizzazione del parroco, ovviamente. E dove sono finiti tutti questi soldi? Una parte nel conto della signora, anch’essa della provincia bellunese, con la quale il religioso avrebbe stretto un’amicizia un po’ particolare e dalla quale, probabilmente, si sarebbe fatto raggirare.
Qualunque cosa sia successa e quale ne sia stato il motivo, di certo è che sono pesanti le responsabilità che ricadono sul parroco, in quanto tutore del danneggiato. Ma nemmeno la posizione della donna risulta essere del tutto limpida, tanto che potrebbe finire accusata di circonvenzione di incapace verso uno dei protagonisti di questa vicenda. Si tratta di una situazione evidentemente molto delicata: una eventuale dichiarazione di incapacità nei confronti del religioso potrebbe bloccare il corso della giustizia.
La vicenda potrebbe quindi concludersi senza un vero colpevole e soprattutto con scarse possibilità, per la vittima, di essere risarcita. L’indagine è coordinata dal sostituto procuratore Roberta Gallego.