BERGAMO – Il rischio valanghe resta alto nella provincia di Bergamo e i distacchi delle slavine spaventano le aquile. Le strade nelle zone a rischio valanghe sono state riaperte nel pomeriggio del 6 febbraio nelle zone di Valleve-Foppolo, Gandellino-Valbondione, Sant’Andrea-Vilminore-Manna e Valle di Scalve tra Vilminore e Schilpario. Ma il rischio di distacchi resta.
Daniele Sari, tecnico del settore viabilità della provincia di Bergamo, spiega a L’Eco di Bergamo:
“«In realtà le scariche sono state molto limitate e tutte lontane dalle strade, segno della buona stabilità della neve. Dal geologo abbiamo avuto rassicurazione sulla situazione dei versanti. Le temperature nelle prossime ore dovrebbero abbassarsi e anche questo ci pone in condizioni di maggiore sicurezza». Resta comunque alto su tutte le Orobie il pericolo valanghe: il bollettino regionale dà un rischio 4 (forte) su una scala fino a 5”.
Le valanghe però continuano a verificarsi e il boato della slavina scesa dal Redorta, lungo la Valle Antica, non ha causato danni alla strada ma ha spaventato due grosse aquile reali.
Il passaggio di elicotteri poi aumenta il rischio, spiega L’Eco di Bergamo:
“L’elicottero proveniente da Darfo (Brescia), poco dopo le 14, ha provocato artificialmente la caduta di alcune valanghe grazie alle esplosioni della campana. I botti hanno dato risultati positivi facendo staccare diverse valanghe sia a Valbondione sia dal monte Tornone, in Valle di Scalve” .