Biotestamento, Beppe Englaro, papà di Eluana: “Serve legge per poter dire sì o no grazie”

Eluana Englaro

«Sarebbe necessaria una legge che consentisse di vivere senza limiti a chi lo desidera e, viceversa, di dire “no grazie” a chi lo creda». Ne è convinto Beppino Englaro, padre di Eluana, la donna morta lo scorso 9 febbraio dopo 17 anni trascorsi in stato vegetativo.

Nel corso di un dibattito sui diritti del paziente e le scelte di fine vita organizzato al circolo Arci Bitte di Milano con gli avvocati Marilisa D’amico e Massimo Clara, sostenitore dell’associazione Hera, Englaro ha raccontato: «Nei 17 anni in cui Eluana è rimasta in stato vegetativo, non sono mai sceso in politica, ma sono rimasto nella società».

Englaro ha anche scritto un libro sulla storia di Eluana, «perchè – ha detto – ho trovato giusto che i cittadini conoscessero la verità su una vicenda su cui c’è stata una disinformazione mirata».

«Per i primi due anni sono stato come un cane che abbia alla luna, poi è stato fondamentale l’incontro casuale con il dottor Carlo Alberto Defanti nel ’95», ha spiegato ancora Englaro, ricordando che «già il 10 marzo 2004 l’allora presidente del Consiglio aveva ricevuto una lettera raccomandata con la mia richiesta di essere ascoltato».

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