Bloccato in Thailandia, Alessandro Amadori è in Italia

OLBIA, 15 GEN – E' atterrato a Olbia su una sedia a rotelle quando mancavano pochi minuti alle 17 Alessandro Amadori, il giovane di 27 anni bloccato per due settimane in un ospedale di Phuket dopo un grave incidente stradale che gli e' costato l'amputazione del piede sinistro. Oggi il rientro a casa grazie anche ad una straordinaria gara di solidarieta' che ha consentito alla famiglia – padre operaio, mamma addetta alle pulizie – di pagare le spese sanitarie e la degenza in ospedale. ''Il viaggio e' stato duro, ma mi sento bene'', ha confessato Alessandro ai giornalisti e agli amici arrivati numerosi all'aeroporto Costa Smeralda per salutarlo.

''La forza per superare questa dura prova mi e' stata data dai miei genitori (da una settimana con lui in Thailandia, ndr), dagli amici e da tutte le persone che mi sono state vicine'', ha sottolineato il giovane visibilmente commosso e fisicamente provato dal lungo viaggio dalla Thailandia. Nonostante la stanchezza, Alessandro e i genitori hanno piu' volte ringraziato la citta' e quegli stessi amici, una cinquantina, che sono andati all'aeroporto indossando una maglietta con la scritta ''Tutti per uno''. Il giovane ha lasciato ieri mattina l'ospedale Bangkok di Phuket dove ha subito due interventi: il primo a circa 12 ore dal ricovero per cercare di riattaccargli l'arto, il secondo, dopo il rigetto, per l'amputazione definitiva. La degenza di Alessandro, partito alla volta di Phuket per trascorrere la fine dell'anno con un gruppo di amici, e' iniziata il 30 dicembre a causa di un incidente con il motorino al rientro da una festa in spiaggia: dopo aver perso il controllo del mezzo, il giovane e' finito contro il guardrail che gli ha quasi tranciato un piede.

Privo di assicurazione, obbligatoria in Thailandia per la copertura sanitaria, era stato subito ricoverato all'ospedale Bangkok, struttura privata di eccellenza, ma prima di essere operato i sanitari hanno voluto la garanzia del pagamento delle spese e chiesto un anticipo. Arrivati i soldi, i chirurghi sono entrati in sala operatoria ma probabilmente era passato troppo tempo per potergli salvare l'arto. Alcuni giorni dopo si e' proceduto con l'amputazione.

Nel frattempo, sfruttando il tam tam su facebook, e' partita la raccolta di fondi per aiutare la famiglia con un conto corrente aperto grazie a una associazione di consumatori: la generosita' dei sardi, galluresi in particolare, ha portato a raccogliere tra i 40 e i 50 mila euro.

Gestione cookie