CATANZARO – “La ‘ndrangheta non esiste più! Adesso la ‘ndrangheta fa parte della Massoneria, diciamo è sotto la massoneria”: parola di Pantalone Mancuso, detto Luni. Il capo del clan di Limbaldi lo avrebbe detto, secondo quanto scrive il Corriere della Sera, in una telefonata intercettata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.
L’intercettazione è parte di un’inchiesta sulle cosche della piana di Gioia Tauro che ha portato a 24 fermi con l’accusa di usura, estorsioni e danneggiamenti.
Nell’ambito della stessa inchiesta i pm avrebbero scoperto, scrive il Corriere della Sera,
“il ruolo avuto dalla cosca Mancuso nel corso delle elezioni amministrative del maggio 2011. I Mancuso avrebbero infatti ‘appoggiato’ le candidature a sindaco in alcuni comuni della costa degli Dei, come Joppolo, Ricadi, Limbadi“.
Nelle intercettazioni raccolte durante le indagini e riportate dal Corriere della Sera si sente Luni Mancuso, 64 anni, rimpiangere i tempi che furono: “La ‘ndrangheta non esiste più!…. Una volta, a Limbadi, Nicotera, Rosarno c’era la ‘ndrangheta! Adesso la ‘ndrangheta fa parte della Massoneria, diciamo è sotto la massoneria. Ha però le stesse regole!… La ‘ndrangheta non c’è più è rimasta la massoneria e quei quattro storti che ancora credono alla ‘ndrangheta!.. Una volta era dei benestanti; poi gliel’hanno lasciata ai poveracci, agli zappatori! La vera ‘ndrangheta non è quella che spesso si sente parlare o come la intendono i mass media e i carabinieri… Adesso sono tutti giovanotti che vanno a ruota libera, sono tutti drogati. Lo ‘ndranghetista non voleva la droga, non faceva mai una lite, non osava fare il magnaccia. Non picchiava mai la moglie, non si ubriacava mai. Non poteva neanche entrare nelle cantine”.
E poi arriva un parallelo tra cronaca e politica: “Caduta la Dc hanno fatto un altro partito, Forza Italia. Bisogna modernizzarsi, non stare con le vecchie regole. Il mondo cambia e bisogna cambiare tutte cose… Oggi la chiamano Massoneria, domani la chiameranno P4, P6,P9!“.
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