Una ragazza veneta aveva detto di essere stata stuprata da alcuni ragazzi in un ristorante del Polesine, ma le analisi a cui si è sottoposta hanno smentito la sua versione: sia le riprese effettuate con il cellulare che gli esami tossicologici hanno dato esito negativo.
Per questo motivo una ragazza di 20 anni residente in Alto Polesine è stata accusata di procurato allarme e simulazione di reato. In un ristorante di Carbonara Po (Rovigo), un gruppo di ragazzi stava festeggiando un compleanno. Tra gli invitati c’era una coppia: a un certo punto la ragazza si è recata in bagno. Dopo qualche minuto il fidanzato, preoccupato per la sua assenza, è andato a cercarla.
Qui il ragazzo ha avuto l’amara sorpresa e ha visto la sua ragazza che sta avendo un rapporto sessuale con due uomini. Quando il giorno dopo il giovane ha raccontato alla fidanzata la storia, lei ha risposto di non ricordare nulla, di essere stata drogata e stuprata da quei due ragazzi e da altri due poco prima.
A quel punto i due hanno denunciato i quattro presunti violentatori. Ma quando i quattro sono stati chiamati dal magistrato, uno di loro ha fatto vedere al giudice le riprese fatte col cellulare, che avrebbero dimostrato che la ragazza era consenziente. Inoltre le analisi del sangue hanno smentito che fosse drogata.