VICENZA – Carlo Caldon è morto sabato 26 marzo con lo schianto del suo deltaplano a causa di un malore mentre volava sul Monte di Calvene, in provincia di Vicenza e proprio sopra l’altopiano di Asiago. La moglie, Cinzia Pistore, era lì al momento dello schianto e ha visto il deltaplano salire ad alta quota, avvitarsi e poi scendere tra gli alberi. Ma a uccidere Carlo non è stata la caduta, ma un aneurisma letale.
Mauro Favaro su Il Gazzettino racconta la storia di Caldon, originario di Ponzano, e riporta le parole della moglie Cinzia, che ha pubblicato in un video su Facebook nel giorno di Pasqua tutto il suo dolore per la perdita del marito:
“«Nessuno schianto ti avrebbe fermato, ti saresti rialzato e tolto la polvere. Il tuo deltaplano, infatti, era stato fermato dagli alberi e tu sospeso nella tua imbragatura. L’hanno chiamato aneurisma. In volo amore? Per sorprenderci tutti ancora una volta?»[…].
Lei era lì. Da terra, ha visto il velivolo avvitarsi su se stesso già ad alta quota. E poi cadere verso il bosco. Il pensiero rivolto al marito, affidato alla sua pagina Facebook nel giorno di Pasqua, si conclude con una domanda dolce in un momento tragico. In linea con il temperamento di Carlo, rappresentante di prodotti sportivi, innamorato del cielo e sempre pronto a gettare il cuore oltre l’ostacolo. Originario di Cremona ma residente a Merlengo di Ponzano, dopo diversi anni passati in Toscana, Carlo aveva conseguito nel 1981 la qualifica di paracadutista abilitato al lancio nella scuola militare di paracadutismo di Livorno, brigata paracadutisti Folgore. Da quel momento non ha più smesso.
Fino a sabato. Poco dopo le 14, imbragato al suo deltaplano, ha lanciato per l’ultima volta il grido«Folgore!» mentre correva per spiccare il volo. L’ultimo volo. Attimi ripresi con un telefonino che Cinzia ha voluto condividere con tutti sui social network. «Grande uomo – scrive rivolgendosi sempre a suo marito – che commento avresti messo all’ultimo video della tua vita terrena?»”.