Carrara: preti e comunisti l’un contro l’altro armati per un pezzo di spiaggia

Faccia a faccia fra Don Camillo e Peppone

Come in un romanzo di Guareschi: da un lato ci sono i preti, dall’altra i comunisti della “rossa” Carrara . In mezzo, stavolta, ci sono 120 metri di spiaggia, libera ma non troppo. Un pugno di sabbia gestito, da molti anni, da due istituti religiosi  la Regina Pacis e la Colonia Diocesana.

Da sempre a Carrara è funzionato così: i preti gestivano il tratto di spiaggia offrendo, a prezzi popolari, la possibilità di avere ombrelloni e lettini anche per i meno abbienti. Un’opera di bene, che, al comune toscano è sempre andata a genio. Almeno fino a fine estate 2010 quando il consigliere di Rifondazione Piero Marchini ha pensato che far pagare 600 euro per un anno di affitto fosse poco (1100 è la media) ma non abbastanza poco. Più che un aiuto ai poveri, secondo il consigliere, è una concorrenza sleale nei confronti degli altri (laici) gestori.

Risultato: Marchini ha chiesto la revoca della concessione ai religiosi per aprire un altro tratto di spiaggia libera visto che c’è la crisi e sempre meno persone possono permettersi uno stabilimento.

Tanto per cambiare la cosa ha diviso la sinistra. Il Pd è contrario all’idea. Il Psi, per bocca di Pietro Giorgieri (per caso proprietario di uno degli stabilimenti concorrenti) è ovviamente a favore. E il sindaco? Sta nel mezzo: togliere il lido ai preti non se ne parla. Però se ne potrebbe chiedere un pezzettino per ampliare le spiagge libere che in tutto il comune sono solo due. Salomonico.

Comments are closed.

Gestione cookie