MILANO – Cento migranti hanno bloccato una strada a Milano, causando un putiferio di caos e polemiche. Non si tratta solo di cento profughi che protestano per aver i propri documenti originali, e non delle fotocopie, ma di qualcosa di più, nei giorni in cui migliaia di africani, siriani e afghani bussano alle porte dell’Europa in Macedonia, Serbia, Ungheria, finché si può e il muro non sarà finito. E in Sicilia e non solo continuano gli sbarchi, di cui ormai si perde il conto.
I cento profughi di Milano hanno bloccato via Fulvio Testi, la strada che collega il capoluogo a Sesto San Giovanni, per protestare contro le condizioni del campo della Croce Rossa di Bresso in cui sono ospitati: tende in cui si dorme anche in otto e da cui entra l’acqua piovana. Ma non solo questo: i migranti chiedono di riavere i propri documenti originali, e non solo le fotocopie che sono state date loro quando sono entrati in Italia.
Il risultato è che Milano va in tilt e i politici si infiammano: molte le critiche dalla Lega Nord e da Fratelli d’Italia, con Giorgia Meloni che dà la colpa alle “politiche del governo Renzi-Alfano sull’emigrazione” e Roberto Calderoli che chiede di rimandare a casa gli immigrati: “È vero che ormai siamo lo zimbello del mondo intero tra i funerali plateali del boss Casamonica a Roma e l’accoglienza con tutti i confort a chiunque decida di venire a villeggiare gratuitamente in Italia, ma adesso è stato superato ogni limite”.