ROMA – Cinquemila euro al mese con spese rimborsate, 3 mesi di missione e 40 giorni a casa. Minimo un anno di impiego ma rinnovabile, 1590 posti. Cercasi contractor italiani da spedire in Iraq, in quella terra di conflitto dove le compagnie, soprattutto petrolifere, hanno bisogno di guardie private che difendano il lavoro e gli impianti dalle temibili incursioni dei miliziani Isis.
Un lavoraccio, eppure in rete circola questo bando, sui siti specializzati in offerte del genere. La compagnia che ha bisogno di contractor non è specificata, il tam tam in rete parla di compagnie petrolifere o società inglesi di contractor che poi subappalterebbero il lavoro agli italiani. Il bando ha avuto un certo risalto perché fa riferimento a due comandanti in capo: Raffaele Gaudiano e Salvatore Stefio.
Ques’ultimo era stato rapito in Iraq nel 2004 insieme a Fabrizio Quattrocchi, che poi venne ucciso, Maurizio Agliana e Umberto Cupertino. Da quando è tornato in Italia è a capo di una società che si occupa di security in aree in crisi. Libia, ad esempio. Ma lui, sentito dalla Stampa, smentisce un qualsiasi coinvolgimento nel progetto che circola online. Il bando parla di 1590 persone da arruolare per l’Iraq, un reparto comando suddiviso in 3 compagnie per Trasmissioni, Infermeria e Supporti tattici.
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