ROMA – ”E’ una sentenza in cui prevale il contenuto economico rispetto a quello giuridico”: così Ennio Amodio, legale di Cesare Geronzi, commenta la sentenza di condanna a quattro anni di reclusione inflitta al banchiere al termine del processo per il crac Cirio.
“E che abbia prevalso il contenuto economico – aggiunge il legale – ”lo dimostra la condanna al risarcimento di entità smisurata che fa capire come il Tribunale abbia prestato più attenzione alle vittime del default Cirio che alla condotta tenuta in concreto dagli imputati in relazione alle operazioni finanziarie contestate”.
”Stupisce – dice ancora l’avvocato Amodio – che i giudici non siano riusciti a distinguere l’attività dei banchieri del tutto esterna a Cirio da quella che si è sviluppata all’interno del Gruppo. Così si sovrappone un’analisi economica ai principi del diritto penale – conclude – che escludono di attribuire responsabilità a chi non abbia commesso atti illeciti.
”Non posso nascondere la delusione per il mio assistito e per il sistema bancario nel suo complesso perché questa sentenza mette in crisi il rischio di impresa che assume anche un rilievo penale”, ha detto l’avvocato Paola Severino del collegio difensivo di Cesare Geronzi commentando la sentenza della prima sezione penale del tribunale di Roma.
”Non nego – conclude – che in questa pronuncia ci sia anche un aspetto positivo che è rappresentato dal ridimensionamento della pena rispetto a quanto richiesto dai pm della procura”.