Tutti denunciati per mancato avviso di manifestazione ed anche per il rifiuto a farsi identificare. In più due pastori sono stati denunciati per resistenza, violenza e lesione a pubblico ufficiale. CosƬ ĆØ stata bloccata sul nascere lāintenzione di manifestare di circa 200 pastori e delle loro famiglie giunti a Civitavecchia dalla Sardegna a bordo di un traghetto e intenzionati a raggiungere il Ministero delle Politiche Agricole a Roma. Dapprima i 5 pullman a bordo dei quali volevano raggiungere la Capitale sono stati bloccati dalle Forze dellāordine che hanno poi impedito loro anche di prendere il treno diretto nella Capitale.
Dalla Questura di Roma ĆØ stato fatto notare che si deve dare il preavviso per manifestare a Roma e che gli stessi pastori hanno bloccato per circa unāora nel porto di Civitavecchia le operazioni di sbarco delle auto dalla motonave e che tra i veicoli bloccati, cāera anche unāauto con a bordo una persona anziana sottoposta ad intervento chirurgico. Sempre secondo la Questura, lāintenzione dei manifestanti era quella di fare un blocco stradale sul Grande Raccordo Anulare. āSiamo padri di famiglia e siamo stati trattati come criminali ā spiega il leader del Movimento, Felice Floris ā Eā una vergogna, siamo stati sottoposti ad un vero e proprio sequestro preventivo, insieme ai pullman i cui autisti sono stati identificati e minacciati di denuncia se solo si fossero mossi. E pensare che una nostra delegazione voleva solo proporre al Ministero la costituzione di un Coordinamento mediterraneo dei paesi che praticano la pastorizia allo scopo di far fronte alle attuali normative che penalizzano pesantemente lāintera categoriaā.
Floris avrebbe voluto spiegare che āla pastorizia vive da anni una situazione insostenibile, che rischia di far scomparire dal processo produttivo un settore che occupa decine di migliaia di persone. Siamo ormai al collasso. Ormai tutto quello che viene prodotto dalla terra non ha nessun valore, siano essi beni di natura animale o vegetale anche se si tratta di prodotti indispensabili per lāesistenza di tutti e il consumatore paga tutto più caroā. Un grido di dolore lanciato dai pastori che si definiscono āvittime di una politica ignava e cialtronaā e che rivendicano per le loro aziende i fondi Ue āper noi stanziati ma mai arrivatiā, quelli della Regione ādi cui ci sono arrivate solo bricioleā e un prezzo equo per il latte ovi-caprino āche ci viene pagato 60 centesimo al litro quando a noi ne costa tra gli 80 e un euroā.
Nei momenti di tensione Maria Barca, 27 anni, dottore in comunicazione e da un anno nella dirigenza del Movimento dei pastori, come responsabile dellāarea del nuorese ed anche della comunicazione, ha ricevuto āun violento calcio dalle forze dellāordine alla caviglia. Ora eā gonfia e i miei amici sono andati in farmacia a comprare pomate e fasciature. Prima di cadere a terra dal dolore ho implorato le forze dellāordine di lasciar andare un giovane pastore che ha 17 anni e che eā stato da loro ripetutamente picchiatoā.
Anche un poliziotto ĆØ rimasto contuso con una prognosi di sette giorni. Immediata ĆØ scoppiata la polemica soprattutto da Pd e dal leader dellāIdv Antonio Di Pietro che si chiede se āĆØ una sorta di Daspo quello che Maroni vuole applicare ai pastori sardi. Non si puoā rispondere con la violenza ai problemi sociali. Ci chiediamo perchĆ© il ministro, di fronte a due vertenze e a due industrie del latte, applichi due misure diverse. Forse, percheā oggi a protestare sono i pastori sardi, contro i quali vale la regola della estrema durezza, e non allevatori del nord leghista che invece sono stati ripagati con i benefici voluti dalla Lega con lāaccollo allo Stato delle multe per la violazione delle quote latte?ā.