MILANO – Aveva premeditato tutto. Ha agito per vendetta. E se non ha completato la sua mattanza è stato solo per merito di quei carabinieri che lo hanno intercettato e arrestato mentre era diretto a Vimercate. Quella di Claudio Giardiello, l’uomo che è entrato armato nel tribunale di Milano uccidendo tre persone e ferendone altre due è stata una strage premeditata.
Ha organizzato tutti nei minimi particolari a cominciare da quel pass, probabilmente falso, che ha utilizzato per entrare da una porta laterale del tribunale evitando i metal detector. Così mostrando il tesserino probabilmente ha eluso anche la perquisizione ed è andato dritto al terzo piano nell’Aula dove si teneva il processo che lo vedeva imputato per bancarotta fraudolenta.
A questo punto è difficile sostenere il contrario: Giardiello è entrato là con l’intenzione di uccidere. Lo ha ammesso lui stesso, con le prime parole dette ai carabinieri durante l’arresto: “Volevo vendicarmi di chi mi ha rovinato”. Proprio per completare la sua folle vendetta stava andando a Vimercate dove vive un suo ex socio. Prima aveva ucciso quasi tutti gli obiettivi della sua vendetta. Ha ucciso il giudice Ferinando Ciampi, 75 anni, che lo aveva condannato poco prima. Ha ucciso l’avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani, il legale che lo aveva seguito per anni e poi lo aveva, a suo dire, scaricato. Ha ucciso un suo socio, Giorgio Erba, imputato come lui per bancarotta. Ha ferito Davide Limongelli, nipote di Erba, e in gravissime condizioni in ospedale.
Se l’è cavata solo il pm Luigi Orsi, altro obiettivo, l’unico a schivare i proiettili di Giardiello. L’imprenditore ha premeditato e agito con lucidità feroce: è riuscito a scendere una rampa di scale e uccidere ancora mentre nel tribunale c’era il panico. E’ riuscito poi a fuggire e mettersi sul suo scooter. Senza l’intervento dei carabinieri avrebbe ucciso ancora.
Ora Giardiello non parla. Si è “avvalso della facoltà di non rispondere” come dicono avvocati e magistrati in questi casi. E’ anche stato sedato. Presto, però, dovrà dare spiegazioni dell’inspiegabile.