A Natale si dice, siamo tutti più buoni. A Coccaglio, nel bresciano, l’obiettivo della Giunta è invece quello di essere tutti più bianchi. Così il Comune, forte di una maggioranza Lega-Pdl, ha deciso di lanciare l’operazione “White Christmas” (Bianco Natale).
Non si tratta di cantare per le strade il classico di Irving Berlin reso celebre da Bing Cosby, ma di fare “piazza pulita nelle strade”. Ovvero, prima che gli abitanti di Coccaglio possano scartare i regali, tutti gli extracomunitari clandestini devono essere fuori dal paesino.
Per andare dove non è un problema: l’importante, per l’amministrazione, è che le 7000 anime della cittadina amministrata da Franco Claretti, è solo che non disturbino i cenoni dei coccagliesi. Spiega, l’assessore leghista alla Sicurezza Claudio Abiendi, la “mente” dell’iniziativa:«per me il Natale non è la festa dell’accoglienza, ma della tradizione cristiana, della nostra identità». Che Gesù preferisse la compagnia dei deboli e degli oppressi, invece, Abiendi sembra non ricordarlo.
L’operazione White Christmas prevede un meccanismo semplice: i circa 1500 immigrati, prima delle feste, riceveranno una visita a domicilio da parte dei vigili: a chi non avrà il permesso di soggiorno verrà revocata la residenza. Provvedimento che lascia perplessi anche, perchè, come ammette lo stesso sindaco, «da noi non c’è criminalità, vogliamo solo iniziare a fare piazza pulita».
A Coccaglio, per oltre 30 anni, ha governato il centro sinistra. L’ex sindaco, Luigi Lotta, parla di operazione di propaganda: «ho lasciato un paese unito, senza problemi d’integrazione. L’unico caso di cronaca degli ultimi anni, un accoltellamento tra kosovari, nemmeno residenti da noi, c’è stato sotto la nuova amministrazione».
E neppure gli abitanti sembrano contenti ma Abiendi, che si vanta di essere stato di recente dal Papa, sembra intenzionato ad andare avanti, nella sua personalissima e discutibile interpretazione della carità cristiana.
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