Colosseo, il bluff del codice salta-fila

Colosseo, il bluff del codice salta-fila
Colosseo, il bluff del codice salta-fila

ROMA – “E se esistesse un sistema veloce e regolare per saltare la fila al Colosseo? – scrive Laura Larcan del Messaggero – Un sistema autorizzato, hi-tech, promosso addirittura dalla Soprintendenza ai beni archeologici, e persino smart in perfetta sinergia col terzo millennio, che ridurrebbe le lunghe code dei turisti in attesa di entrare nell’Anfiteatro Flavio, invece di lasciarli in balia dei bagarini, di quegli adescatori turistici che vendono tour del monumento a prezzo maggiorato con l’abbocco del salta-fila. Basta essere muniti di uno smartphone e scansionare un Qr code specifico che consente di accedere in tempo reale ad una pagina web dedicata e predefinita per dispositivi mobili su cui si può pagare il biglietto con la carta di credito”.

In sostanza, niente file d’attesa, ma il regolare acquisto del ticket elettronico con due euro in più da sovraccaricare (come diritto di prevendita) al prezzo intero di 12 euro. C’è solo un problema: del Qr code non c’è traccia all’esterno del Colosseo. Quindi i turisti in fila, o quelli che fanno il loro ingresso nella piazza, ne rimangono completamente all’oscuro. E i procacciatori abusivi ringraziano, perché gli affari lungo la fila del Colosseo continuano a lievitare.

IL PARADOSSO
Il sistema di «mobile ticketing» (messo a punto dai due concessionari privati della Soprintendenza) venne presentato alla stampa a dicembre del 2013 dalla Soprintendente Mariarosaria Barbera, che lo salutò come una «novità ambiziosa» e lo definì «una bella risposta a chi continua ad accusarci di non fare nulla per ridurre le file». All’epoca venne specificato che il Qr code sarebbe stato «esposto in tutti i cartelloni davanti all’Anfiteatro Flavio, nonché lungo il percorso delle file per la biglietteria». Ma nulla di tutto questo. La fila si forma puntuale, martedì (come testimoniano le foto) superava gli 80 metri. E gli adescatori sono al lavoro, sui turisti inconsapevoli. Solo quando entreranno nel Colosseo, e arriveranno a pochi passi dalle biglietterie, troveranno un cartello con il Qr code.Della serie, progettato per evitare la fila, ma svelato solo alla fine della fila. Perché ha fatto questa fine? Se ne è chiesto conto ai concessionari, ma ancora nessuna risposta. Pensare che proprio sul sistema dei bagarini al Colosseo, qualche giorno fa è stata presentata a Palazzo Madama un’interrogazione al ministro per i Beni culturali Dario Franceschini da parte del senatore socialista Enrico Buemi, col collega Fausto Guilherme Longo.

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