ROMA – Saranno oltre 95mila i candidati che da lunedì prossimo potranno svolgere gli scritti del concorso a cattedra bandito dal Ministero dell’Istruzione per 11.542 posti complessivi: il Tar dal Lazio ha, infatti, confermato l’ordinanza collegiale e i decreti monocratici precedenti per i 7mila aspiranti docenti ricorrenti che lo scorso mese di dicembre hanno svolto le prove preselettive conseguendo punteggi da 30 a 34,5. Lo rende noto l’Anief.
”Il giudice – spiega in una nota l’associazione – non ha potuto fare altro che applicare quanto previsto dalla legge, riducendo la soglia minima d’accesso disposta dal Miur (35/50) perché non rispettosa della normativa vigente sui pubblici concorsi della scuola”. Rimangono invece giustamente esclusi tutti coloro che hanno conseguito un punteggio inferiore ai 30/50 mentre vengono riammessi anche i giovani laureati che avevano superato la soglia 35. In tutto, è stato aumentato del 10% l’elenco degli ammessi all’accertamento del merito. Soddisfatto il presidente dell’Anief Marcello Pacifico, che sottolinea come ”in questa prima fase cautelare sia stato valutato oltre il pregiudizio grave e irreparabile anche il ‘fumus’ denunciato fin dall’emanazione del bando di concorso. Il presidente della terza sezione bis del Tar Lazio, infatti, ha rigettato altre domande di ammissione con riserva, in ricorsi non patrocinati dal sindacato, presentate da ricorrenti con un punteggio inferiore alla sufficienza (30)”.
”Questo – sottolinea Pacifico – è il terzo degli otto ricorsi annunciati nel settembre scorso, che viene accolto in sede cautelare. Il prossimo contesterà l’obbligo della valutazione positiva della conoscenza della lingua inglese durante le prove scritte dell’infanzia e della materna: un’altra iniziativa presa dal Miur, in contrasto con la norma che ne prevede la libera scelta da parte del candidato e l’attribuzione di un punteggio aggiuntivo”.