ROMA – Marco Gasparri, ex dirigente indagato per corruzione in concorso con Alfredo Romeo, ha patteggiato una condanna ad un anno e 8 mesi di reclusione. Questa la prima sentenza che coinvolge Consip e che è stata ratificata il 13 settembre dal gup Rosalba Liso, mentre la prima udienza per il processo a Romeo è fissata al prossimo 19 ottobre. Secondo l’impianto accusatorio dei pm romani, l’imprenditore napoletano avrebbe pagato 100 mila euro in 4 anni a Gasparri, dal 2012 al 2016.
Il Csm invia alcuni atti della pratica Consip-Cpl Concordia alla procura di Roma, ritenendo che ci siano possibili profili di sua competenza: riguarderebbero comportamenti che sarebbero stati tenuti da ufficiali di polizia giudiziaria.
La decisione è stata presa dalla Prima Commissione che in questi mesi ha ascoltato diversi magistrati: dal pm Nunzio Fragliasso, che ha retto la procura di Napoli sino alla nomina di Giovanni Melillo, al pg partenopeo Luigi Riello e al capo della procura di Modena Lucia Musti. Gli atti inviati a piazzale Clodio sarebbero relativi proprio al contenuto di alcune di queste audizioni. Gli ufficiali di polizia giudiziaria in questione si sarebbero occupati della trasmissione da Napoli a Modena del fascicolo Cpl Concordia , avviato dalla procura del capoluogo campano e poi trasmesso per competenza ai colleghi emiliani.
Quel fascicolo conteneva la famosa telefonata tra Matteo Renzi e il generale della Guradia di Finanza Adinolfi, che finì sulle pagine dei giornali. Solo in uno dei due faldoni inviati a Modena quel colloquio sarebbe stato omissato, in un altro no. E ci sarebbero state anche altre presunte anomalie nelle modalità di trasmissione, a quanto è stato riferito al Csm. Nelle audizioni si sarebbe anche fatto riferimento ad atteggiamenti e dichiarazioni di ufficiali della pg che il Csm,inviando le carte alla procura di Roma, ha ritenuto meritevoli di un approfondimento.