Prima una bomba carta, poi pezzi di legno a forma di croce, infine volantini offensivi per le scale: i neofascisti di Lotta Studentesca hanno scelto l’irruzione e l’invettiva contro i Radicali. I militanti del gruppo vicino a Forza Nuova hanno preso di mira la sede romana del partito, in via di Torre Argentina a Roma.
Il blitz è iniziato alle 10,30 di giovedì mattina, i neofascisti sono entrati nel palazzo, spargendo “flyers” contro le politiche radicali e hanno affisso tre crocifissi in tutto: uno sul portone al terzo piano, un altro nel muro accanto e l’ultimo sulle scale.
Lotta studentesca ha rivendicato l’attacco annunciando la propria lotta «per riportare i crocifissi nel nostro Paese, non solo nelle scuole ma anche negli edifici pubblici. Si è trattato di un’azione pacifica finalizzata alla critica della visione di un’Europa priva di quei valori che l’hanno costruita nei secoli: cristianità, nazione, popolo. I radicali sono tra coloro che vorrebbero distruggere questi principi e svuotare l’Europa sia spiritualmente che moralmente. La sentenza sui crocifissi della corte di Strasburgo è un esempio di disgregazione dell’identità comune ai popoli europei», ha dichiarato il portavoce romano del gruppo, Roberto Benignetti.
«Non permetteremo a nessuno di imporre dogmi ultra-laicisti in Italia. Chi tenterà di rimuovere il crocifisso si troverà di fronte un muro umano guidato da Lotta studentesca», gli ha fatto eco il coordinatore nazionale del movimento, Gabor De Arcangelis.
Infastidite e rammaricate le vittime del blitz: «Credo che accusare proprio i radicali di voler imporre alcunché la dica lunga sull’ignoranza storico-politica di questi signori. La loro è una cultura violenta, impregnata dell’illiberalità del dogma. Vedremo come si porrà politicamente l’amministrazione capitolina nei confronti di questi gesti, che sono certamente dimostrativi, ma violenti nella genesi dell’azione», ha commentato in una nota Demetrio Bacaro, segretario dell’Associazione Radicali Roma.
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