ROMA – Volete dire delinquente a qualcuno? Pensateci due volte, anche se si tratta di una persona condannata in via definitiva. Anche in questo caso, infatti, scatta il reato di diffamazione. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, confermando la decisione con cui il tribunale aveva ritenuto un uomo responsabile di aver leso la reputazione dell’ex suocero.
La notizia è riportata oggi dal Sole-24 Ore, e spiega come la lite per motivi familiari tra l’imputato e il suo interlocutore sia arrivata ad un punto in cui l’ex genero ha definito “delinquente” il suo ex suocero. Per questo è stato condannato per diffamazione.
Per la difesa però l’accusa non sussisteva dal momento che la persona offesa era stata effettivamente condannata, con decreto irrevocabile, per percosse e lesioni al genero. Ma per i giudici di legittimità il genero è colpevole di diffamazione perché ha usato “la generica espressione ingiuriosa di delinquente” senza specificare per quali ragioni e a quali fatti si riferisse.
La legge, ha chiosato il collegio, esonera da responsabilità penale solo le “ingiurie e diffamazioni specifiche”.