GENOVA – La figlia non si laurea: stop all’assegno di mantenimento. C’è voluto un giudice per stabilire che il padre in questione, un falegname cassintegrato di 54 anni, non doveva più corrispondere alla figlia di 29 anni quei 250 euro mensili dati per proseguire gli studi all’Università, che però erano stati interrotti nel 2012, senza dire nulla al papà. Non solo: il tribunale di Genova ha revocato l’assegnazione della casa di famiglia alla moglie e alla figlia.
Per tutti questi anni, dalla separazione nel 2010, l’uomo si era premurato di sapere lo stato degli studi. Nonostante fosse anche rimasto senza lavoro non aveva mai voluto togliere il suo contributo alla figlia, probabilmente sperando per lei un futuro migliore del proprio. Domandava come andassero gli esami, quanto mancasse alla laurea. Ma riceveva solo risposte vaghe.
Così ha deciso di rivolgersi al tribunale, che ha scoperto che la giovane donna aveva lasciato l’università nel 2012, e che in quei sette anni in cui era stata iscritta aveva dato sette esami. Da allora aveva mandato solo qualche curriculum qua e là. Troppo poco per il giudice che ha chiarito che “il mancato svolgimento di un’attività dipende da un atteggiamento d’inerzia, da un rifiuto ingiustificato”. Quindi addio assegno.
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