E’ morto a 84 anni Graziano Udovisi l’ultimo superstite istriano dell’eccidio delle Foibe. Ne dà notizia oggi l’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. Nato a Pola il 6 luglio 1925, Udovisi fu ufficiale comandante del Presidio di Portole d’Istria e di Rovigno d’Istria. Il 13 maggio 1945 venne rinchiuso in una cella da parte del comando jugoslavo di Pola, poi prelevato dalla cella e torturato insieme ad altri cinque commilitoni.
Il 14 maggio fu trascinato sull’orlo della foiba di Fianona per essere trucidato, ma riuscì a liberare i polsi dal fil di ferro che lo legavano e si gettò nel baratro prima della raffica di mitra degli esecutori. Processato dagli italiani nel Tribunale di Trieste per “collaborazionismo col tedesco invasore”, dichiarò di “aver difeso il suolo italiano dallo slavo invasore”, ma venne condannato e infine liberato nel 1947 a Civitavecchia. Insegnante elementare, nel dopoguerra si stabilisce nel mantovano, poi nel reggiano. Raccontò la sua storia nel libro-testimonianza “Sopravvissuto alle foibe” e in molte interviste televisive.
Per il presidente dell’Anvgd, Lucio Toth, Udovisi “è stato un buon soldato, quando si è trattato di indossare una divisa per difendere l’onore e l’integrità territoriale della nostra Patria. E’ stato un buon cittadino, perché non ha mai portato la sua terrificante esperienza di infoibato per sollecitare rancori e odi etnici o politici”.
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