ROMA – L’emergenza neve ha spaccato l’Italia: collegamenti interrotti un po’ ovunque, treni che partono e non si sa se e quando arrivano, convogli bloccati per ore e ore, passeggeri abbandonati e infreddoliti. Si può dire che la perturbazione che ha infreddolito tutta l’Italia si sia trasformata in una Waterloo per Mauro Moretti, amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato.
Non a caso anche gli enti locali hanno puntato l’indice contro la disorganizzazione di Trenitalia: le Regioni Liguria e Piemonte hanno annunciato che presenteranno il conto per i disservizi subiti dai propri cittadini. Le associazioni dei consumatori sono imbufalite per la scarsa assistenza ricevuta dai viaggiatori. E su Internet impazzano le proteste e i racconti di chi ha subito il peso di una nottata passata (nella migliore delle ipotesi) all’interno di un vagone gelido.
Ecco tre storie esemplari delle ultime 24 ore, così come riportate dalle agenzie di stampa. Storia numero uno: un treno è bloccato a Carsoli (in Abruzzo) dalle 17 del 3 febbraio (mentre scriviamo questo articolo sono le 13,40 del 4 febbraio). Storia numero due, analoga: un treno regionale bloccato a Tivoli (in provincia di Roma) dalla stessa ora. Storia numero tre: al confine tra Molise e Campania un treno non è arrivato a destinazione. Risultato? I viaggiatori hanno passato la notte al gelo mentre tentavano di raggiungere una stazione vicina. Tre storie che fanno capire a che livello sia l’emergenza trasporti in data 4 febbraio 2012.
Carsoli. Una vera odissea per oltre 110 passeggeri rimasti bloccati dalle 17 di ieri sul treno Roma-Avezzano, all’altezza di Carsoli. Dopo l’annuncio che la situazione si era sbloccata alcuni passeggeri hanno segnalato di essere ancora bloccati sul treno ancora fermo a Carsoli. A bordo da oltre due ore non c’è più il riscaldamento. «Sono fermi da ieri notte sulla ratta Pescara-Roma ma abbiamo offerto ai viaggiatori il pernottamento» è stata la giustificazione fornita dalle Ferrovie dello Stato.
Tivoli. Oltre 100 persone, tra cui anziani, bambini ed una donna incinta, sono bloccate da 17 ore sul treno regionale 3378 Roma-Pescara, fermo dalle 17.30 di ieri nella stazione di Tivoli (Roma). Lo riferiscono alcuni passeggeri, raggiunti telefonicamente dall’ANSA, che denunciano anche la mancata assistenza da parte degli organi preposti. Il treno, partito da Roma alle 17 con oltre due ore di ritardo, avrebbe dovuto raggiungere Pescara, ma si e’ fermato a Tivoli a causa dei rallentamenti sulla linea ferroviaria dovuti alle tormente di neve. ”Ci hanno detto prima che era un problema elettrico – dice uno dei viaggiatori – e poi che era il problema neve. Ci e’ stato messo a disposizione un albergo, ma siccome ci hanno detto piu’ volte che il treno sarebbe ripartito a breve, solo pochi di noi ne hanno usufruito e in tanti siamo rimasti nelle carrozze”. ”I dipendenti della stazione di Tivoli sono stati disponibili – afferma Dario Pallotta, giovane rugbista abruzzese, a bordo del convoglio -, ma per il resto non si e’ visto nessuno, se non qualche volontario della Protezione civile. Abbiamo mangiato a nostre spese e ora molti di noi hanno finito i soldi. Speriamo che qualcuno ci porti un po’ d’acqua. Insieme ad altri ragazzi abbiamo tentato di sdrammatizzare, supportando anche gli altri, ma non dovremmo essere noi ad assistere i passeggeri”.
Venafro. Notte al gelo, nel Casertano, per 15 passeggeri, tra i quali anche una signora disabile, di Ferrovie dello Stato. Notte trascorsa all’addiaccio nella stazione ferroviaria. L’odissea dei 15 inizia ieri pomeriggio, alle ore 17.11 quando il treno e’ partito da Napoli direzione Campobasso. ”All’altezza di Venafro, a causa del black out il treno si e’ fermato ed e’ stato diretto vero Vairano – racconta Incoronata Piunno, il cui figlio e’ tra i 15 passeggeri – Trenitalia aveva garantito alla protezione Civile l’invio di un locomotore per trainare, ma tutto questo non si e’ verificato, oppure la sistemazione in albergo. Invece nulla di tutto cio’ e’ accaduto”. ”E non e’ finita – continua – abbiamo parlato con tutti, con la Polfer, la Protezione civile sia di Campobasso che di Caserta ma nessuno, nessuno ha fornito assistenza. La beffa finale e’ questa: stamattina e’ arrivato un autobus sostitutivo di Ferrovie dello Stato ma e’ dovuto tornare indietro perche’ non aveva le catene a bordo”. ”Siamo in mano a degli incompetenti – conclude – la verita’ e’ questa”. Ferrovie dello Stato, invece, respinge le accuse al mittente. Ai passeggeri, sostiene personale Fs, e’ stata data la possibilita’, quando il treno si e’ fermato, di tornare a Napoli ma, a quanto risulta, gli utenti si sono rifiutati. E’, poi, partito un bus sostitutivo ma e’ riuscito a raggiungere la stazione di Vairano solo in mattinata a causa del maltempo e della neve, tra l’altro una strada bloccata da un autobus che aveva avuto un guasto. Durante la notte personale Fs ha offerto assistenza in stazione e stamattina, informa sempre Ferrovie dello Stato, a causa dell’impossibilita’ di percorrere alcune arterie stradali, si sta mettendo a disposizione dei 15 passeggeri la sistemazione in alberghi della zona.