ROMA – Sono stati gli anarchici del Fai a rivendicare il pacco bomba esploso all’Agenzia Equitalia. L’Agenzia si trova in via Andrea Millevoi, nel quartiere Ardeatino, l’ordigno era contenuto in un pacco postale. Il plico è stato recapitato via posta e durante l’esplosione ha ferito il direttore della sede, alla mano e all’occhio. Indaga la Digos.
L’episodio è avvenuto intorno alle 12:30. Sul posto sono intervenuti anche gli artificieri. Il procuratore aggiunto Pietro Saviotti ipotizza il reato di attentato per finalità di terrorismo. Anche lo scorso anno, nell’imminenza delle festività natalizie, gli anarco-insurrezionalisti italiani si erano resi protagonisti di una serie di pacchi bomba recapitati in numerose ambasciate della capitale.
Martedì mattina in via Ajaccio, a pochi metri dalla sede dell’università Luiss, era stato ritrovato nascosto presso un’auto un ordigno confezionato con gelatina da cave.
Il Presidente del Consiglio Mario Monti ha espresso la proria solidarietà per l’accaduto. “Equitalia ha sempre svolto e continua a svolgere esclusivamente il proprio dovere, nel pieno rispetto delle leggi. Una funzione essenziale per il funzionamento dello Stato, senza la quale non sarebbe possibile erogare servizi ai cittadini ed alle loro famiglie” si legge in una nota. Ha poi espresso la propria solidarietà e vicinanza umana e istituzionale al direttore Marco Cuccagna, rimasto ferito nell’attentato. Ed ha manifestato al presidente Attilio Befera la propria stima e sostegno per l’azione fin qui svolta.
‘Siamo tutti sotto choc ma continueremo ancora di piu’ a lavorare per il bene del Paese”. Lo ha detto all’Ansa il presidente di Equitalia, Attilio Befera, sottolineando che il lavoro dell’amministrazione fiscale ”e’ a favore di tutti coloro che pagano le tasse”.