ROMA – “Dobbiamo salvare l’Expo”: lo chiede, intervistato dal Corriere della Sera, il commissario straordinario all’esposizione universale di Milano 2015, Giuseppe Sala, dopo le notizie sull’inchiesta sugli appalti truccati alla Regione Lombardia.
“Abbiamo continuato a ripetere che bisogna fare squadra. Adesso dobbiamo dimostrare di esserlo e ciascuno deve assumersi la propria responsabilità. Dobbiamo salvare l’Expo. Non mi sento solo in questa avventura perché non posso essere solo. Expo non è un evento che può essere realizzato da una sola persona con pochi collaboratori, questa non è l’Expo di Sala. Sarà un’opportunità di crescita e valorizzazione del nostro Paese solo se tutti i soggetti coinvolti, a partire dalle istituzioni, faranno la loro parte fino in fondo”.
Sala ha parlato del sostegno che gli ha dato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi:
“Oggi Renzi mi ha ribadito la sua solidarietà, e mi ha annunciato che entro quindici giorni verrà a Milano. Legalità e trasparenza sono valori cui non intendo derogare e su cui non transigo”.
Tuttavia, avverte,
“il mondo ci guarda” e “non si può perdere un’ora”, “ci sono 145 Paesi che credono in Expo. Ci sono 1.100 aziende, in particolare medie e piccole, che ad oggi hanno già lavorato per questa operazione”. “Ho chiesto al presidente Maroni di nominare entro lunedì il successore del direttore dei lavori, che risulta fra gli indagati. Mi è stato garantito che entro lunedì avremo il nuovo nome. Rognoni? Non aveva un ruolo definito in cantiere e in Expo. Grazie alla sua competenza tecnica dava supporto, ma non è questo il problema”.