C’è anche l’ombra della Polizia di Stato sulle aggressioni effettuate a Bari da alcuni esponenti di Forza Nuova: infatti nelle richieste di condanna formulate in tribunale dall’accusa ce n’è anche una a carico del viceispettore Francesco Tiani: l’agente è accusato di favoreggiamento e violazione del segreto d’ufficio.
Le richieste di condanna sono in tutto quattordici, per pene comprese tra cinque anni e i due anni e sei mesi di reclusione: gli altri 13 imputati sono tutti vicini al movimento di estrema destra.
Il 14 aprile del 2004 furono arrestate 15 persone tra gli iscritti al movimento: i carabinieri del Ros li fermarono con l’accusa di aver fatto parte di un’associazione per delinquere finalizzata a commettere lesioni personali, violenze private, porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere, minacce e ingiurie ai danni di esponenti di organismi politici e sociali propugnanti ideologie di sinistra o, comunque, contrarie a quelle di estrema destra.
Ai 13 iscritti a Forza Nuova vengono contestati undici pestaggi compiuti con mazze, bastoni, bottiglie, catene e con un cric anche ai danni di frequentatori del centro sociale “Coppola Rossa” di Adelfia, che si sono costituiti parte civile. Inoltre, sempre secondo l’accusa, gli imputati sarebbero responsabili di danneggiamenti vari, e anche di minacce al docente di filologia greca e latina dell’università di Bari Luciano Canfora.
Tra le azioni contestate agli imputati, c’è anche l’irruzione compiuta il 4 febbraio 2004 nella clinica di ginecologia Santa Maria di Bari per una violenta manifestazione antiabortista, con offese alle degenti e volantinaggio con immagini raffiguranti feti morti. Alcuni degli imputati presenti in aula hanno sorriso mentre il pm, Lorenzo Nicastro, ricordava al tribunale «l’aggressione» compiuta ai danni delle degenti.
La pena più alta è stata chiesta per Gaetano Campidoglio, Sergio Pizzi, Nicola De Tullio e Massimo Lananna, ritenuti i promotori del sodalizio criminale; quattro anni per Paolo Alba, Vito Nicola Cantacessi, Francesco De Rosalia, Cosimo Dambra, Tommaso Signorile, Giovanni Ventrella, Nicola Vittorio, Giacomo Vitucci e Fabrizio Fiorito; due anni e sei mesi per il poliziotto Tiani, all’epoca dei fatti segretario provinciale del sindacato italiano appartenenti polizia (Siap). Secondo il pm, Tiani ha prestato attività di fiancheggiamento “rilevantissima” all’associazione.