TORINO – Fusione Unipol-Fonsai, l’amministratore delegato Carlo Cimbri è indagato, oltre che dalla Procura di Milano, anche da quella di Torino. L’accusa, scrive Ottavia Giustetti su Repubblica, è la stessa: aggiotaggio.
L’inchiesta di Milano per il falso in bilancio della compagnia assicurativa della famiglia Ligresti ha portato in carcere, lo scorso 17 luglio, le due figlie dell‘ingegnere di Paternò, Jonella e Giulia, lasciando Salvatore ai domiciliari, vista l’età.
Per Cimbri l’iscrizione nel registro degli indagati della Procura di Torino è scattato grazie alle intercettazioni della Guardia di finanza sulle utenze dei vertici di Fonsai.
“Concambi fatti quadrare “magicamente”, “mutualità di bilancio” nella trattativa per la fusione: nelle parole dei protagonisti sarebbero emersi pesanti sospetti sui trucchi contabili che in quei mesi venivano architettati per ottenere una fusione “favorevole” a Unipol”,
riferisce Giustetti, che riporta un brano di una telefonata fatta da Claudia Motta, dirigente di Fonsai:
“«Magicamente sono un po’ tornati anche i numeri che loro volevano che tornassero tra stand alone, risultato congiunto, valore delle sinergie e l’ipotesi è che su carta bianca, quindi niente di ufficiale, niente email, niente pezzi dal carta intestata».”
Al centro dell’inchiesta di Milano c’è, invece, la verifica sulla esattezza del
“valore dei titoli strutturati di Unipol, quindi del patrimonio netto della società, della veridicità delle comunicazioni al mercato e da ultimo della correttezza dei concambi della fusione. La notizia dell’inchiesta torinese ha però destato sorpresa in Tribunale a Milano.
«Al momento non è chiaro come si radichi lì la competenza territoriale, visto che le comunicazioni al mercato vengono fornite dalla Borsa di Milano attraverso il Nis commenta una fonte legale alla Reuters- . Tant’è che l’altro procedimento che ipotizzava lo stesso reato per Fonsai è stato trasferito nel capoluogo lombardo per competenza territoriale».”