GENOVA – Una donna in burqa alla festa dell’Unità: è questo che ha creato un certo scompiglio tra i militanti Pd che in questi giorni affollano la festa di piazza Caricamento, a due passi dal porto di Genova, che quest’anno ospita anche uno stand arabo. Bene l’integrazione, l’apertura ad altre culture, ma per molti è inaccettabile vedere una donna coperta, irriconoscibile, presenza silenziosa nello stand gestito in tutto e per tutto dal marito. E così qualcuno ha chiamato i carabinieri, ricevendo un sostanziale “non possiamo fare nulla” in risposta. Tommaso Fregatti e Marco Grasso sul Secolo XIX scrivono:
A dividere i militanti è lo stand arabo – ospitato alla Festa dell’Unità di Caricamento come segno di apertura – dove però ad aiutare il proprietario tra tessuti, spezie e monili è comparsa spesso la moglie, che indossa un burqa. Almeno così hanno riferito scandalizzati alcuni passanti, che hanno alzato il telefono e chiesto l’intervento dei carabinieri. È successo più di una volta. E le chiamate – arrivate dalla fine di agosto – alla centrale operativa sono diventate più un caso sociale e culturale che una vera e propria azione di polizia. Perché tutte le volte queste segnalazioni sono finite per “scontrarsi” con la cortese risposta dei funzionari di polizia o degli ufficiali dell’Arma. «Non viene commesso alcun reato».
Il motivo sembra un cavillo:
Secondo le relazioni di chi è intervenuto, infatti, «non c’erano gli estremi per procedere». Non si trattava di una manifestazione pubblica, insomma, ma di un contesto lavorativo tra l’altro ben definito. E soprattutto dal controllo delle forze di polizia non sono emersi elementi tali da far pensare che l’indossare il copricapo islamico – in una situazione di questo genere – comporti una violazione del Tulps, il testo unico sulla legge di pubblica sicurezza. All’interno del quale esiste una norma che vieta alle persone di girare con il volto coperto.
Il sito Liguria News pubblica le foto della donna in questione: non indossa un vero e proprio burqa, ossia l’indumento che copre tutta la testa lasciando solo una grata a livello degli occhi, ma un niqab. In sostanza, si vedono solo gli occhi: se qualcuno volesse parlare con questa donna di fatto non potrebbe perché il tessuto copre anche bocca e naso rendendo impossibile la comunicazione. Lasciandola quindi una presenza silenziosa, immobile e scomoda.