GENOVA – Una trasferta in riviera per dare la caccia ad abitazioni isolate da svaligiare. Gli obiettivi venivano scelti e analizzati con un sistema ultra-tecnologico: grazie a un drone, dotato anche di una telecamera con dei visori notturni, erano in grado tenere d’occhio le villette e chi ci vive senza il rischio di essere notati. Per questo i carabinieri hanno denunciato due sinti, Pietro Bodino, 21 anni, e Marcella Icardi, 42 anni, residenti in una casa popolare di Begato, in Valpolcevera.
L’inchiesta riguarda una serie di furti in Versilia. La coppia era stata fermata qualche tempo fa a Marina di Massa a bordo di un camper, su cui i carabinieri hanno trovato attrezzi compatibili con lo scasso. Una circostanza che ha spinto gli inquirenti a sequestrare tutto, motivando il provvedimento con i sospetti che gravano sui due genovesi, che alle spalle hanno precedenti per furto.
Come ricorda Il Secolo XIX:
I fatti risalgono al 16 gennaio scorso. Sono le 11 quando una pattuglia di militari effettua un controllo su un camper parcheggiato in località Partaccia, a Marina di Massa, in prossimità di un mercatino. Posteggiati ci sono due furgoni e un caravan. E nel corso di un primo controllo saltano fuori: una prolunga elettrica, quattro cacciaviti, una fionda, una cintura elastica con due marsupi, una presa elettrica industriale, corde in plastica per il salto, una mini torcia, un rotolo di scotch per pacchi, un rotolo di nastro biadesivo, una borsa per il ghiaccio.
Ma l’oggetto più interessante di tutti è un altro: «Nello stesso bagagliaio – scrivono ancora i carabinieri – è stato trovato un drone con telecamera e telecomando funzionante, un visore notturno digitale e sistema di registrazione delle immagini marca Konus». Per cosa veniva utilizzato l’apparecchio? Secondo l’ipotesi degli investigatori il drone potrebbe essere un avanzatissimo sistema per selezionare le ville da derubare e per registrare i movimenti dei proprietari.