TERAMO – Colpevole di “sottrazione di beni aziendali”, cosa per la quale il contratto di lavoro prevede il licenziamento senza preavviso. I giudici hanno dato ragione a un’azienda di Giulianova che ha licenziato in tronco una commessa di supermercato colpevole di essersi preparata un panino sul lavoro con prodotti sottratti all’azienda. I fatti sono successi l’8 agosto scorso. La donna quel giorno, secondo l’accusa, avrebbe preso dagli scaffali una confezione di salmone affumicato, un panino e una bibita. E, secondo i datori di lavoro, non avrebbe voluto pagarli.
“Tutt’altro – affermano i suoi legali, che hanno annunciato ricorso contro la sentenza – anche dall’istruttoria è emerso chiaramente che la lavoratrice ha prelevato i prodotti senza nascondersi o occultarli e li ha consumati davanti a tutti, tant’è vero che è stata subito vista dai responsabili aziendali e ha gettato le confezioni nello stesso cestino del bancone dove lavorava dove tutti quindi potevano vederle e trovarle, mentre se avesse voluto occultarli li avrebbe certamente fatti sparire in altro modo”.
Gli avvocati della donna definiscono la sanzione del licenziamento “abnorme, eccessiva e sproporzionata”, sostenendo che al massimo poteva rischiare una multa o una sospensione. “Stiamo già predisponendo – spiegano i legali – l’immediata impugnativa del provvedimento emesso dal Giudice che depositeremo nei prossimi giorni sperando che, in sede di riesame previsto dal nuovo rito Fornero, la decisione possa essere ribaltata e che la dipendente possa tornare sul proprio posto di lavoro come merita”.