Berlusconi dice che la criminalità aumenta in maniera proporzionale al numero degli immigrati, ma secondo l’Istat non è così. Secondo i dati forniti dall’istituto di ricerca, la criminalità gli stranieri delinquono più o meno come gli italiani.
Stando alle cifre dell’Istat, il tasso di criminalità degli immigrati regolari, in Italia, è «solo leggermente più alto» di quello degli italiani ed è addirittura inferiore tra le persone oltre i 40 anni.
Invece la stragrande maggioranza dei reati commessi da stranieri in Italia è opera di immigrati irregolari. Secondo le cifre ufficiali il 70-80% degli stranieri denunciati sono irregolari.
Sul totale delle denunce, l’87% riguarda proprio la condizione di clandestinità: il reato commesso da 4 stranieri su 5 denunciati riguarda insomma l’essere stati sorpresi in Italia senza permesso di soggiorno e dunque la violazione delle leggi sull’immigrazione.
Quindi, secondo le statistiche, non esiste un legame fra l’aumento degli immigrati regolari e l’aumento dei reati in Italia: tra il 2001 e il 2005, ad esempio, mentre gli stranieri sono aumentati di oltre il 100%, le denunce nei loro confronti sono cresciute del 45,9%.
In Italia gli immigrati regolari, secondo i più recenti rapporti di Caritas Migrantes e Ismu, sono oltre quattro milioni e mezzo: equivalgono al 7,2% della popolazione, una percentuale che supera per la prima volta la media europea (6,2%).
Dal 1998 al 2008, la crescita è stata del 246% e se il trend resterà invariato, come prevede l’Istat, nel 2050 gli italiani di origine straniera saranno oltre 12 milioni. I lavoratori stranieri sono circa due milioni e producono il 10% del Pil nazionale.
Gli immigrati versano ogni all’Inps sette miliardi di euro e pagano al Fisco una cifra che supera i 3,2 miliardi di euro. Inoltre, ogni cento neonati in Italia, ormai più del 12% ha un almeno un genitore straniero.
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