ROMA – Gli italiani non si fidano degli immigrati: più della metà pensa che gli stranieri – senza distinzione tra clandestini e regolari – contribuiscano all’aumento di criminalità. La maggioranza dei connazionali, scrive il Corriere della Sera, vede poi gli immigrati come una “zavorra fiscale”, e sostiene che traggano più benefici, tra servizi sanitari e sociali, di quanto diano in tasse.
D’altra parte più della metà degli italiani è favorevole a a concedere il diritto di voto ai regolari, e oltre la metà vede con favore le seconde generazioni e alla loro integrazione. E soprattutto, due italiani su tre non temono che gli italiani portino loro via il lavoro.
A fornire questo ritratto del rapporto tra italiani e immigrati è l’Istituto Affari Internazionali, che ha stilato, con il German Marshall Fund americano e con la Compagnia di San Paolo, il documento “Transatlantic Trends: Immigration 2010”.
In tutti gli otto Paesi considerati nello studio (Stati Uniti, Francia, Spagna, Italia, Olanda, Gran Bretagna, Germania e Canada) l’immigrazione è tuttora ritenuta un problema. Il nostro Paese si differenzia però nell’atteggiamento verso i musulmani, visti come “bene o molto bene integrati” dal 37 per cento del campione.