ROMA – Integrare i migranti aiuterà anche l’Italia. Andrea Riccardi, ex ministro della Cooperazione, ha dichiarato che in Italia manca una visione d’insieme necessaria a vedere l’immigrazione come una risorsa e non come una invasione.
Riccardi ha dichiarato che in Italia la colpa è delle fazioni politiche, che
“giocano una brutta partita elettoralistica riducendo un fenomeno globale, complesso, inarrestabile alla sola emergenza sbarchi. Se non costruiamo percorsi di integrazione ci priviamo delle basi per la convivenza. L’immigrazione viene presentata come invasione e non se ne colgono, insieme a drammi e problemi, le potenzialità positive”.
L’ex ministro della Cooperazione in un’intervista alla Stampa ha spiegato:
“Servono corridoi umanitari in Marocco e Libano per regolare i flussi attraverso visti umanitari. Ai migranti va risparmiato il cerchio di fuoco degli scafisti. Sull’immigrazione è la Germania il modello da seguire per capacità organizzative e senso di responsabilità. Immigrati e rifugiati sono questioni da affrontare con politiche diverse, senza confondere strumentalmente immigrazione economica e fuga da guerre e persecuzioni.
Il governo Renzi ha lavorato bene in Europa e deve continuare a farlo. Non si tratta solo di difendere i propri interessi, ma di convincere l’Ue che il Mediterraneo è la più grande frontiera del Continente. Non si può stare sul Mediterraneo senza investimenti e visione politica. Il Papa come prima meta dei viaggi ha scelto Lampedusa per dire che l’Europa si definisce a partire da frontiere e periferie”.
Intervistato anche dal Mattino, Riccardi sottolinea che
“innanzitutto varrebbe la pena affrontare a monte il tema della pace, in Siria, in Libia e nel Medio Oriente. La posizione assunta dal ministro Gentiloni è molto corretta: vengono prima il negoziato, la cooperazione, la pace per fermare i viaggi dei disperati”.
Sulle polemiche tra Lega e Cei, ha detto:
“Sono convinto che il sentire dei cattolici, su questo tema, rappresenti una posizione ferma e diffusa, che dunque appartiene non solo a qualche vescovo o a qualche associazione di punta”, commenta. .