Sul Corriere.it due persone raccontano di aver avvistato in cielo e a terra tracce che sembrerebbero avere qualcosa a che fare con gli alieni.
Il comandante Augusto Petrini già pilota delle Frecce Tricolori e ora in servizio in una compagnia di linea racconta che un suo conoscente di Casorate Sempione ha filmato, dalle parti dell’aeroporto della Malpensa, una strana luce fatta a “sfera”: ad un’analisi più attenta, il filmato sembra essere secondo il comandante Petrini molto simile ad uno che era stato girato poco tempo prima a Mosca.
L’oggetto in questione sembra essere stato là per qualche minuto per poi sparire nel nulla. L’ex comandante racconta che la persona che ha fotografato questo oggetto «si è recato in un laboratorio e ha provveduto a far estrarre delle immagini digitali formato jpeg dalla mini cassetta a nastro della videocamera».
La ripresa è stata effettuata alle 6.45 dello scorso 5 settembre usando al massimo lo zoom.
Il secondo racconto, si svolge in Toscana nella pineta di Cecina. Un uomo all’alba si è trovato di fronte a «due occhi verdi fosforescenti che si avvicinavano lentamente, accompagnati da un brusio simile a quello di un campo elettrico». Spaventato, l’uomo si è messo a correre in direzione opposta per circa un paio di chilometri.
«Ad un certo punto in tal direzione – continua l’uomo – ho notato che gli stessi occhi erano lì, vicino a me, che si avvicinavano con le stesse modalità. Non sapendo che fare, sopraffatto dalla paura, ho trovato un sentiero trasversale che portava in spiaggia. Ho continuato a correre sulla battigia in direzione di Marina di Cecina per tornare al mio alloggio finché non mi sono imbattuto in due persone che si bagnavano a riva. Ma dal conforto di essere finalmente in compagnia sono passato subito allo sgomento notando – a circa 30-35 metri di distanza – le loro fattezze: sembravano bambini, ma non lo erano».
A questo punto l’uomo racconta che le creature incontrate erano «esseri grigi, piccoli come bimbi, che sono usciti all’improvviso dall’acqua correndo in modo scomposto, quasi ciondolando in avanti con le braccia tra l’altro più lunghe del tronco (tipo scimmie, per dare l’idea)».
L’uomo ricorda di essersi messo a correre e di essersi fermato solo per fotografare col cellulare delle orme stranissime: «Ho fotografato, poco più avanti, anche un piccolo fortino fatto di pietre e bacchette di legno che ricordava le costruzione celtiche, oltre a un’altra costruzione piccola lì vicino. Erano troppo curate ed armoniose per esser fatte da un bambino. Erano manufatti appena realizzati. Infine, intorno a tutta quell’area, c’erano sabbia e sterpaglie bruciacchiate, alberi con rami tagliati perfettamente a 90° e con una superficie liscia e mirabilmente levigata».
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