Incendi Roma, sfasciacarrozze bloccano il traffico per protesta. Intanto è allarme diossine

Gli sfasciacarrozze stanno bloccando il traffico su viale Palmiro Togliatti a Roma. Come se non bastasse è allarme diossine nella Capitale.

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Luglio 2022 - 12:48 OLTRE 6 MESI FA
Incendi Roma sfasciacarrozze

Incendi Roma, sfasciacarrozze bloccano il traffico per protesta. Intanto è allarme diossine (foto ANSA)

Gli sfasciacarrozze stanno bloccando il traffico su viale Palmiro Togliatti a Roma, nello stesso tratto dove sabato si è sviluppato un maxi incendio, il quarto in venti giorni nella capitale. Gli autodemolitori, le cui aree sono state interessate dal rogo, stanno protestando contro l’ipotesi di un loro trasferimento. 

Incendi a Roma, la protesta degli sfasciacarrozze

“Il Comune e la Regione nonon stanno facendo nulla da luglio 2018, quando ci sono scadute le autorizzazioni. Ci sono svariati ricorsi in itinere per provare a riaprire, ma ogni giorno succede qualcosa e si ricomincia da capo. Quindici giorni fa abbiamo anche scritto all’assessore al Verde del VII Municipio per provvedere da soli allo sfalcio con risorse nostre, ma non abbiamo avuto risposta”, lo sfogo di uno dei titolari delle attività, riunitisi tra gli spartitraffico carbonizzati e le macerie.

“Ci dicono che è colpa degli autodemolitori, ma siamo chiusi da 5 anni – spiega un altro -. Sono state fatte 10 denunce per l’immondizia dell’ex Casilino 900, già l’amministrazione Alemanno avrebbe dovuto procedere alla bonifica e invece rifiuti e masserizie sono stati interrati sotto agli sfasci con gli escavatori. E noi ora siamo ridotti così”.

Sono circa 200 le famiglie coinvolte e sostentate dall’indotto delle attività. “Alcuni di noi sono qui da sessant’ anni, quando c’era solo verde. Sono passati vent’ anni dall’ultimo accordo di programma, poi siamo stati delocalizzati nel 2008 ma solo sulla carta, visto che nel 2022 siamo ancora qui: è la dimostrazione dell’inerzia di un Paese e soprattutto della Regione Lazio, che o sta ferma o delega a incapaci tutte le proprie competenze”, spiega un altro proprietario.

E c’è anche chi fa ipotesi sull’origine delle fiamme: “L’incendio, ci hanno detto, è partito dall’accampamento abusivo di rom nel parco, si è propagato al primo sfascio ed è arrivato fino all’ultimo prima che qualcuno intervenisse. E qui gli sfasci sono tanti, una trentina”.

Incendio a Centocelle, valori diossine oltre i limiti

E come se non bastasse i valori delle diossine sono oltre i limiti. E’ quanto hanno certificato i rilievi dell’Arpa nella zona dove si è prodotto il maxi incendio di sabato a Roma. “Questi valori- ha spiegato Marco Lupo, direttore generale Arpa Lazio – sono dati prodotti dagli incendi nell’immediato. Sono stati comunicati al l’Asl di riferimento che valuterà se e quali misure applicare. Siamo fiduciosi che già dalle prossime ore i valori potranno tornare alla normalità”. l’evento.

L’ARPA Lazio ha tempestivamente avviato le attività di monitoraggio della qualità dell’aria dopo il rogo installando nella serata di sabato 9 luglio due campionatori ad alto volume per la misura dei microinquinanti. Gli esiti delle misure effettuate dal campionatore hanno registrato il valore per le diossine e’ pari al 10,6 pg/m3 superiore al valore di riferimento individuato dall’OMS per l’ambiente urbano (0,3). Per quanto riguarda il benzopirene e’ stato registrato un valore di 2,6 ng/m3, superiore anche esso alla media annua pari a 1 ng/m3. (ANSA).