Incendio in Rsa a Milano partito da una sigaretta, si indaga sugli impianti antincendio non a norma

I sopralluoghi dei vigli del fuoco hanno evidenziato sistemi antincendio non a norma, con impianti di rilevazione fumo malfunzionanti ed estintori e porte tagliafuoco fuori uso.

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Luglio 2023 - 09:00 OLTRE 6 MESI FA
incendio rsa milano

foto ANSA

L’incendio all’interno della Rsa “Per Coniugi” a Milano, in zona Corvetto, è partito con ogni probabilità da una sigaretta non spenta nella stanza numero 605. All’interno erano presenti le vittime Nadia Rossi (69 anni) e Laura Blasek (86). È quanto emerge dalle indagini e dalle testimonianze dei pazienti della casa di riposo. I sopralluoghi dei vigli del fuoco hanno inoltre evidenziato sistemi antincendio non a norma, con impianti di rilevazione fumo malfunzionanti ed estintori e porte tagliafuoco fuori uso.

Incendio Rsa a Milano, impianti antincendio non a norma

I vigili del fuoco hanno dichiarato inagibile l’intera struttura e non solo la parte interessata dal rogo. In entrambe le ali della residenza per anziani, infatti, i sistemi antincendio non funzionavano. Un problema già segnalato più volte in passato, sia dai sindacati sia da un volantino ancora presente in bacheca a firma di Claudia Zanetti, direttrice della Coop Proges che gestisce la casa di riposo. “A causa delle problematiche degli impianti di rilevazione dei fumi delle due strutture, nella turno notturno, a causa del calo del personale, sarà presente un addetto di un’azienda specializzata nella lotta antincendio ad alto rischio” si legge nel volantino. Gli inquirenti indagano inoltre sui pochi operatori in servizio, appena sei per 150 ospiti della struttura.

L’innesco con una sigaretta

Come evidenziato dalla procuratrice aggiunta di Milano, Tiziana Siciliano, “il punto di origine dell’incendio è il letto di una persona ricoverata”. La dinamica dell’innesco è ancora al vaglio degli inquirenti. La brace della sigaretta non spenta nella stanza 605 avrebbe raggiunto prima le lenzuola e poi una bombola d’ossigeno. Quest’ultima è poi esplosa, come dimostrano i piccolissimi frammenti di lamiera combusta rilevati dagli inquirenti. Sul soffitto della camera sono stati osservati anche i chiari segni di una grande fiammata. Il fumo nero e tossico si è poi propagato dal primo piano in su, uccidendo anche la 75enne Paola Castoldi, l’84enne Loredana Labate, l’85enne Anna Garzia e il 73enne egiziano Mikhail Duci.

L’evacuazione di oltre 80 anziani

L’allarme è giunto intorno all’1:30 di notte e l’intervento è stato straordinariamente veloce”, ha proseguito la procuratrice. “Grazie all’attivazione di un programma particolare, relativo ai grandi disastri, si è resa possibile l’evacuazione e il salvataggio di più di 80 persone”.