ROMA – Il canone Rai non lo dovrebbe pagare due volte: la prima perché ha 90 anni, ha un reddito basso e quindi è esente. La seconda perché da alcuni mesi non vive più in casa sua ma in una casa di riposo. Ma quella richiesta di pagamento Equitalia continua a mandarla in modo ostinato, con tanto di solleciti.
Una storia, quella raccontata da Giovanni Cagnassi per la Nuova Venezia, che arriva da San Donà di Piave ed ha come involontaria protagonista una signora di 90 anni che ora vive in una casa di riposo.
Scrive La Nuova Venezia:
Equitalia ha inviato in una nota struttura di San Donà la riscossione del canone, indirizzata a un’ospite novantenne e invalida. Ora i familiari denunciano il caso, dopo le ripetute sollecitazioni di pagamento da Equitalia che hanno creato un certo nervosismo in famiglia. In particolare evidenziano che la signora dovrebbe essere esentata dal pagamento del canone dopo i 75 anni, vivendo da sola, e nel rispetto di determinati limiti di reddito fissati dalla legge.
Oltretutto la notifica di pagamento fa riferimento ai primi giorni di gennaio 2014, ovvero appena la donna è stata trasferita nella struttura. Si sono chiesti allora come fosse possibile che Equitalia esigesse già il pagamento nei primi giorni dell’anno. A raccontarlo è il genero, Nelino Biasi di San Donà che ha voluto portare a conoscenza l’intera storia della suocera per risolvere questo tipo di disagi che finiscono per coinvolgere tutta la famiglia in una ripetizione di lettere e raccomandate.