Irisbus, in futuro una joint venture tra italiani e cinesi?

irisbusROMA – Un polo italo-cinese, una joint venture tra un gruppo di Pechino insieme, magari, alla Breda Menarini di Bologna. Potrebbe essere questo il destino della Irisbus, azienda ferma da due anni con 300 operai in cassintegrazione a 700 euro al mese. Finmeccanica, che controlla la Breda Menarini, dal canto suo smentisce, ma secondo il ministero dello Sviluppo economico le trattative per salvare l’azienda che produce bus sarebbero fitte.

Secondo il Corriere della Sera a essere interessato è Stefano Del Rosso, fondatore della costola italiana di King Long, azienda cinese produttrice di bus.:

Dice Stefano Del Rosso al Corriere della Sera che «gli italiani sanno fare persino meglio dei tedeschi» e in cuor suo accarezza il sogno di riportare in Valle Ufita il polo dell’autobus italiano. Lui è il fondatore della costola italiana di King Long, un società di produzione di autobus fondata a Xiamen, nella provincia di Fujian. Da tempo sta sondando l’eventualità di un partner per condividere il rischio d’impresa e l’avrebbe individuato nella bolognese Breda Menarini controllata da Finmeccanica. Dal colosso della Difesa smentiscono qualsiasi interesse ma dal ministero dello Sviluppo Economico sostengono che le trattative per il rilancio dell’area stiano proseguendo fitte e anche i sindacati attendono di essere chiamati a Roma per dare un futuro a 300 famiglie destinatarie finora di ammortizzatori sociali.

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