L’AQUILA – Divieto di accesso ai balconi di legno. Questa l’ordinanza del sindaco de L’Aquila, Massimo Cialente, dopo il crollo del balcone di legno nelle case costruite dopo il terremoto. Un’ordinanza che nasce dal rischio di altri crolli a causa del deterioramento del legname delle abitazioni costruite appena 5 anni fa dopo il terremoto a L’Aquila del 2009.
L’ordinanza riguarda 5 dei 19 insediamenti antisismici costruiti dopo il terremoto del 2009 per accogliere circa 16mila aquilani. E intanto il Comune ha reperito un milione 200 mila euro per indire subito una gara d’appalto e assegnare la manutenzione dei Progetti Case e Map a un nuovo gestore.
Ma non basteranno. Oltre che nella frazione di Preturo, teatro del crollo del 2 settembre, i fabbricati per i quali vale l’ordinanza si trovano a Sassa, Coppito, Arischia e Collebrincioni. Nessuna famiglia residente in questi cinque siti, però, è stata evacuata: i cittadini preferiscono attenersi all’ordinanza, nonostante ve ne sia un’altra che rende disponibili per loro 30 alloggi.
Il Comune ha avviato controlli a tappeto per verificare se l’incidente sia di natura strutturale. Ricorda l’assessore comunale al Bilancio, Lelio De Santis, che il 3 ottobre scade la proroga, decisa dal Comune, che ha permesso alla Manutencoop di mantenere per un ulteriore anno la manutenzione del patrimonio immobiliare costruito per far fronte all’emergenza abitativa determinata dal sisma del 6 aprile 2009.
De Santis ha precisato:
“I fondi reperiti sono pochi e non possono bastare per garantire la manutenzione totale di palazzine e alloggi passati nella proprietà del Comune. Serve l’intervento del Governo nazionale. Non è uno scherzo, c’è di mezzo la sicurezza dei cittadini in alloggi costruiti cinque anni fa”.
Intanto i tecnici comunali controllano la palazzina dove è crollato il balcone e le altre costruite dallo stesso raggruppamento temporaneo di imprese. Oltre ai circa 4.500 alloggi del progetto C.a.s.e., i complessi antisismici sostenibili ed ecocompatibili, i controlli saranno estesi ai circa 1.500 Moduli abitativi provvisori (Map) realizzati nel 2009.
I commenti sono chiusi.