Latina, rifiuta di consegnare il telefonino al professore: i parenti minacciano il preside, arriva la polizia

Sfiorata la rissa in un liceo di Latina per un telefonino. Accade allo Scientifico Majorana dove una studentessa ha chiamato in lacrime i familiari dopo essersi rifiutata categoricamente di consegnare il suo cellulare al professore, così come stabilito da una nuova circolare approvata dall’istituto. Ne è nata una accesa lite con i parenti della ragazza accorsi per prendere le sue difese, arrivando a minacciare il preside. 

Per placare gli animi sono intervenuti anche gli agenti di polizia che hanno identificato le persone coinvolte e trasmesso un’informativa alla procura per eventuali denunce.

Liceo Latina, la circolare sull’uso consapevole del cellulare

Tra gli studenti del liceo scientifico l’aria aveva cominciato a scaldarsi già durante il weekend, in seguito alla circolare pubblicata venerdì scorso sull’uso consapevole del cellulare. “La scelta istituzionale – si legge sul documento – va, pertanto, nella direzione del divieto di uso del cellulare che al mattino andrà depositato in una apposita scatola predisposta. Il telefono sarà ripreso all’uscita o comunque con il permesso del docente se ad uso didattico”.

Un obbligo che sempre più scuole scelgono di adottare, in gran parte d’Italia, proprio per limitare l’uso dello smartphone tra gli studenti, non solo per tenere alta l’attenzione durante le lezioni ma anche per evitare spiacevoli episodi di cyberbullismo, sempre più frequenti tra i banchi di scuola.

“Siamo consapevoli di essere, con alta probabilità, impopolari – scrive il preside Domenico Aversano – ma siamo anche convinti che la scuola debba recuperare l’aspetto della socializzazione e il rispetto dell’altro”. “Cosa potrebbe accadere se lasciamo il telefono fuori dal nostro spazio prossimale? Proviamo a capirlo!”, la chiusura quasi profetica del documento.

Latina, la lite per il cellulare al Liceo Majorana

Parole che si sono presto scontrate con la realtà dei fatti. Ieri, secondo quanto raccontato da chi era presente, una quindicenne si sarebbe rifiutata più volte di consegnare il telefonino. La giovane, infatti, voleva avere rassicurazioni su eventuali responsabilità da parte dell’istituto in caso di danno o furto dello smartphone.

Da qui sarebbero partite una serie di note che hanno portato la ragazza a informare i genitori durante una telefonata in lacrime. I primi ad arrivare nel liceo sono stati il fratello e un suo amico che hanno chiesto ripetutamente di poter incontrare il preside anche senza appuntamento.

Sarebbero volate parole grosse e minacce, andate avanti fino all’arrivo del padre della ragazza e degli agenti di polizia che hanno invitato le parti alla calma.

Liceo Latina, Anp: “I genitori diseducano i figli”

“Il fatto che i genitori abbiano diseducato una figlia in questo modo significa che la famiglia ha perso la capacità di un intervento saggio sui figli”, commenta il presidente dei presidi del Lazio, Mario Rusconi. “Evidentemente – aggiunge – la famiglia è sempre più assente nelle scelte educative. I ragazzi ne pagheranno conseguenze ben peggiori quando saranno grandi. Siamo arrivati al punto di dover chiamare polizia e carabinieri”.

“Parliamo di un episodio deprecabile e da condannare – aggiunge il presidente Anp, Antonello Giannelli – Qualunque forma di violenza, verbale o peggio ancora fisica, nei confronti del personale della scuola va condannata e perseguita anche in sede civile”. 

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