MILANO – Tra le case abusive dei rom di via Monte Bisibino, a Baranzate (Milano) che verranno abbattute per l’Expo, con rimborsi di migliaia di euro agli abitanti, c’è anche quella di Remi Nikolic, il giovane rom che, con un suv, travolse e uccise l’agente della polizia locale di Milano, Niccolò Savarino.
La notizia è data dal quotidiano Libero, che riporta quanto sostenuto da Daniele Vincini, segretario lombardo del sindacato di polizia locale Sulpm al quotidiano Repubblica.
Vincini ha chiesto di fare chiarezza a Comune, Regione e Inrastrutture Lombarde (la società che si occupa degli espropri dei terreni che ostacolano l’area dell’Expo 2015).
L’agente ha spiegato a Libero:
“Durante le indagini condotte dai colleghi sul caso Savarino era emerso che al momento dell’omicidio in via Monte Bisbino abitavano i genitori di Remi Nikolic. Visto che all’interno della comunità c’erano state diverse persone che avevano cercato di coprirgli la fuga, vogliamo la certezza che nemmeno un euro finisca a chi lo aveva aiutato. E questo non per una questione di parentela, ma per il rischio che qualcuno che è stato connivente con un assassino riceva soldi pubblici, cosa che vale sia per la famiglia, sia per i vicini che potrebbero in qualche modo avere agito per aiutarlo”.
Tra gli agenti della polizia locale di Milano, poi, brucia ancora la decisione del Tribunale dei minorenni di Milano di concedere a Nikolic le attenuanti generiche per il “contesto di vita familiare in cui è cresciuto, caratterizzato dalla commissione di illeciti da parte degli adulti di riferimento”.
Dal Pirellone, sede della Regione Lombardia, dicono che spetta al Comune verificare la lista dei destinatari degli indennizzi. Come per la decisione e i soldi, anche in questo caso c’è un rimpallo di responsabilità tra Comune e Regione. Nel frattempo, sottolinea Libero,
le case abusive si stiano svuotando. Così, la richiesta del sindacato di polizia di “verificare dieci volte la lista di chi sta ricevendo denaro per gli espropri, inmododa bloccare eventuali somme destinate ai parenti o a chi può avere aiutato in qualche modo Nikolic durante la fuga” rischia non solo di essere disattesa. Ma anche di trovare una risposta certa quando sarà ormai troppo tardi per bloccare un eventuale risarcimento
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