Tassista accoltella medico: “Sono nervoso, colpa delle liberalizzazioni”

ROMA – Un tassista romano di 30 anni, presumibilmente ubriaco, ha accoltellato un medico di 64 anni dopo una lite e si è giustificato dicendo: “Sono nervoso per questa storia delle liberalizzazioni“. La storia è ambientata a Roma, fra via Collatina e via Costantino Lazzari. Sono le 20 di mercoledì 15 febbraio: il taxi 3570 Luca Rubeca, 34 anni (licenza intestata al padre) si scontra con l’auto di Ettore Ligabue, un medico di 64 anni.

Inizia una lite che ben presto, raccontano i testimoni, degenera. A questo punto, secondo la ricostruzione degli inquirenti, Rubeca, presumibilmente ubriaco, avrebbe estratto un coltello con cui si sarebbe accanito sul medico, finito in ospedale con una prognosi di 15 giorni.  Quattro fendenti, alle spalle e alle gambe, che hanno lasciato il professionista sull’asfalto, mentre il tassista sarebbe fuggito al volante della sua Hyundai bianca con l’insegna “taxi” spenta.

All’arrivo della polizia una testimone ha raccontato tutto agli agenti insieme con altre persone che avrebbero visto il tassista parlare al telefonino mentre guidava. Gli investigatori hanno dunque rintracciato il taxi nel garage condominiale di Rubeca con delle macchie di sangue sui sedili. Hanno arrestato il tassista per lesioni aggravate e omissione di soccorso, e denunciato per aver rifiutato l’alcoltest. Gli hanno inoltre trovato nelle tasche del giubbotto un coltello a serramanico. Lui come si è difeso? Dicendo agli investigatori: “Questa storia delle liberalizzazioni ci sta rovinando. Ormai siamo tutti esausti, non ce la facciamo più. E io mi sono solo difeso…”.

Gestione cookie