ROMA – Dopo le celebri Madonne di Fatima e Medjugore, e dopo la nostrana Madonna di Civitavecchia, l’elenco delle apparizioni mariane si arricchisce di un nuovo capitolo: quello della Madonna di Velletri. La Vergine è apparsa più volte, la prima nell’autunno scorso, in località Acqua Donzella, a 700 metri d’altezza, in una casupola che custodisce una sorgente. La prima persona ad assistere all’apparizione è stata Angela B., casalinga velletrana e cercatrice di funghi che, durante una passeggiata nel bosco, ha letteralmente visto la Madonna. Da allora la casupola è diventata meta di pellegrinaggi e molti altri fedeli sono stati testimoni delle apparizioni. La curiosità della gente, che accorre numerosa, crea però non pochi problemi, visto che la fonte si trova all’interno di un’area protetta, e gli ambientalisti sono già sul piede di guerra.
“Mi sono sentita chiamare – racconta Angela – ho aperto la porta e visto una bellissima signora vestita di bianco”. E, se così sono andate le cose, questo è già un miracolo. Immaginate voi, di questi tempi, una signora checammina sola nel bosco, immersa nei suoi pensieri o cercando funghi, quando sente provenire, da quella che è poco più di una casupola abbandonata, una voce che la chiama. La prima reazione della signora sarebbe la fuga e poi una telefonata al 113. Invece Angela, il nome non è di fantasia e, come dicevano i latini, nomen omen, si avvicina alla casupola e apre la porta. “La signora aveva una voce dolcissima ed era circondata di luce. Mi ha detto, bevi alla mia fonte, ti rigenererai”. E qui scattano dubbi e preoccupazioni, non tanto per Angela, quanto per la Asl. L’acqua della fonte non è potabile. Per chi la beve un mal di stomaco è quasi assicurato e, d’accordo che un po’ di digiuno, anche se causato dal mal di pancia, non fa mai male, ma come mai la Madonna invita a bere da una fonte di acqua non potabile? Forse non intendeva “bere” nel senso letterale del termine, forse la Vergine non voleva che i fedeli si dissetassero con l’acqua della fonte, ma alludeva piuttosto ad un altro tipo di sete e un altro tipo di fonte. Sete di conoscenza, sete di fede e speranza. Ma, si sa, con i fedeli bisognerebbe parlar semplice, il rischio di incomprensioni è sempre dietro l’angolo. Fatto sta che i pellegrini hanno trovato il messaggio chiaro: bevete! E bevono.
I tecnici della Asl non sono i soli però ad essere preoccupati. L’apparizione della Madonna di Velletri non è stato infatti un episodio isolato, un unicum nella vita di Angela, ma è diventato quasi un appuntamento fisso. Pare infatti che la Vergine si palesi una volta al mese e, dal primo ottobre scorso, con lo spargersi della voce, anche altri fedeli, rigorosamente raccolti in preghiera fuori della casetta, hanno visto una luce o sentito un forte odore. In realtà non è chiaro se prima o dopo essersi dissetati alla fonte della Madonna. Ma questi sono dubbi che solo ottusi razionalisti possono avanzare. La Madonna c’è e in molti l’hanno vista. Solo che molti di più la vogliono vedere. Sono così cominciati i pellegrinaggi e le passeggiate, ma non tutti i fedeli hanno la tempra di Angela che girava per i boschi a piedi, ci sono anche quelli più sedentari che preferiscono la macchina per arrivare puntuali all’appuntamento col divino. E questo, per gli ambientalisti, non va bene. Nasce così il “Presidio Monte Artemisia” (l’Artemisia è il monte su cui si trova la fonte), 23 associazioni e 1373 firme per di no alle auto alla Donzella. I pellegrini tornino a camminare. Non ci sarà bisogno di flagellarsi, ma per vedere la Madonna due passi si possono fare. Il sindaco, Fausto Servadio (un altro nome, un altro presagio?), su questo punto si era già mosso facendo richiudere con i lucchetti le sbarre d’accesso al monte. Ma basteranno due lucchetti a fermare la fede? Improbabile.
La Curia in tutta la vicenda mantiene un atteggiamento di doveroso dubbio. Nulla è certificato dalle autorità ecclesiastiche, né le apparizioni né i pellegrinaggi. In determinate questioni non ci si può lasciar trascinare dall’emozione, lo sa il parroco come lo sa il vescovo. Ma la tentazione di andar a far una passeggiata per i boschi di monte Artemisia e chiedere “Vado bene per la Madonna?”, come in una vecchia barzelletta, è forte. E forse un giorno spunterà un alto prelato come quello che di recente ha rivelato anche lui, rivelato che Wojtyla dalla Madonna di Civitavecchia ci era andato, in incognito e in “borghese”.
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