MILANO – Inchiesta su Mario Mantovani, si indaga su immobili per 11,6 milioni di euro. A tanto ammonta, secondo gli inquirenti, il patrimonio immobiliare riferibile al vicepresidente autosospeso della Regione Lombardia finito in carcere martedì 13 ottobre con le accuse di concussione, corruzione aggravata e turbativa d’asta.
Al momento l’unico palazzo di cui si conosce l’ubicazione, come riferisce Angelo Mincuzzi sul Sole 24 Ore, è quello di marmo bianco che si trova a Milano in corso Venezia 61. E’ la sede della Spem, una società a responsabilità limitata che per gli inquirenti è “direttamente riconducibile” all’ex senatore di Forza Italia.
Scrive il giudice per le indagini preliminari nell’ordinanza di arresto, come riferisce Mincuzzi sul Sole 24 Ore:
“La Spem risulta essere intestataria di un patrimonio immobiliare davvero ragguardevole, distribuito per la maggior parte nel territorio di Arconate, e poi anche di Busto Garolfo, Cuggiono e Milano”.
Si tratta di edifici storici di grande valore nelle aree in cui Mantovani, per anni sindaco di Arconate (Milano), aveva il proprio bacino elettorale. Secondo quanto scrive Mincuzzi, attraverso questa “ragnatela di società – onlus, fondazioni e srl – strettamente presidiate dai suoi parenti più intimi” l’ex senatore amministrava “un consenso elettorale ben schermato da prestanome e da nobili attività come l’assistenza agli anziani e ai disabili”.
Scrive Mincuzzi:
“Nelle visure camerali della Spem, il nome di Mario Mantovani non compare mai. L’ex senatore sembrerebbe non avere nulla a che fare con la piccola srl, amministrata da Stefano Sacchi e con un capitale sociale di 45.900 euro. Gli azionisti della società sono schermati dietro due fiduciarie, la Fidital, proprietaria del 77,78% delle quote, e la Servizio Italia, società fiduciaria e di servizi per azioni, che controlla il rimanente 22,22% del pacchetto azionario. Ma secondo i magistrati il reale proprietario della Spem sarebbe proprio il vicepresidente della Regione Lombardia. (…) I magistrati hanno scoperto che la Spem entra in gioco in numerose operazioni di ristrutturazione e di costruzione di immobili riconducibili a Mantovani e che i pagamenti dei lavori avvengono molto spesso attraverso la società di Corso Venezia.
Tra gli immobili che, attraverso la Spem, sarebbero riconducibili a Mantovani secondo le accuse riferite da Mincuzzi ci sarebbe Villa Clerici, un edificio del Settecento con parco e cappella che sorge nel centro di Cuggiono (Milano). Scrive il giudice per le indagini preliminari:
“Mantovani ha però prudentemente preferito avvalersi di società di schermo per l’intestazione della proprietà: la Andromeda srl e la Spem srl, quest’ultima fiduciaria del politico”.
Scrive sempre Mincuzzi sul Sole 24 Ore:
“Fino al 2007, inoltre, la Spem controllava la Immobiliare Vigevanese, altra società della rete di Mantovani, una srl con sede a Parabiago e che oggi è controllata per il 75% dal vicepresidente della Lombardia e per il restante 25% dalla moglie Marinella Restelli. Un altro Restelli, Maurizio, è amministratore unico e proprietario del 20% della Mare srl, società controllata all’80% dalla Spem. La Mare si occupa della fornitura di servizi alberghieri di cucina e guardaroba presso strutture residenziali o alberghiere. (…) Le indagini della Guardia di Finanza hanno ricostruito la galassia di cooperative sociali che farebbero capo a Mantovani. (…) Le cooperative e le srl sono saldamente controllate dalla parentela più stretta dell’ex senatore. La moglie Marinella Restelli compare nella Sodalits e nella Immobiliare Vigevanese. La sorella, Vittoria Antonia Mantovani, è nel cda della Fondazione e della Lu.Vi. In passato era nella Nova Sodalitas e nella Sodalitas 2000. Dagli inquirenti, la sorella dell’esponente di Forza Italia viene definita «cassiera delle onlus della famiglia Mantovani». Il figlio dell’ex sindaco di Arconate, Vittorio Maria Isaia Mantovani (dal 2009 consigliere comunale nella stessa Arconate) figura nella compagine della Sodalitas e della Sodalitas Service, dopo essere stato nella Sodalitas Victoria, Sodalitas Milano e Sodalitas 2000. La figlia dell’ex senatore, Lucrezia Mantovani, figurava fino a qualche tempo fa nella Sodalitas Milano, nella Nova Sodalitas e nella Sodalitas 2000, mentre il nipote, Matteo, era nella Sodalitas Victoria. Nelle società c’è spazio per tutti, anche per la segretaria di Mantovani, Angela Maria Gorla, presente in Sodalitas Victoria e Sodalitas 2000. (…) Per il gip «gli interessi illeciti di Mantovani e dei suoi familiari», la «fittissima rete di relazioni che il politico vanta nel territorio di Arconate» hanno reso necessario l’arresto del vicepresidente (autosospeso) della Regione Lombardia. Il quale, dal carcere, si proclama innocente e nell’interrogatorio di garanzia di domani cercherà di convincere il giudice della sua estraneità ai fatti e ai reati che gli vengono contestati”.